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L’acqua radioattiva ha violato le barriere protettive e potrebbe salire rapidamente verso la superficie.
(MeridianaNotizie) Roma, 6 agosto 2013 – A due anni di distanza dal disastro, a Fukushima si parla nuovamente di “situazione d’emergenza”. Condizione che il gestore della centrale Tepco ha difficoltà ad affrontare. A dirlo è l’Autorità nipponica di sicurezza nucleare dopo i recenti casi di perdita di liquido contaminato e l’ammissione del riversamento di acque tossiche in mare. L’acqua radioattiva ha violato le barriere protettive e potrebbe salire rapidamente verso la superficie.
“La situazione è già andata oltre ciò che Tepco può gestire” osserva Masashi Goto, ex progettista della centrale nucleare. “Se fosse stato possibile adottare misure adeguate non l’avrebbero già fatto? Tepco sta facendo di tutto, ma non esistono soluzioni perfette”.
La società che gestisce l’impianto nucleare, gravemente danneggiato dal sisma e dallo tsunami dell’11 marzo del 2011, è stata oggetto di forti critiche per la mancanza di preparazione nell’affrontare la crisi e per misure che si sono rivelate solo palliative.
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