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Un importante intervento del governo giapponese per far fronte al disastro nucleare di Fukushima.
(MeridianaNotizie) Roma, 3 settembre 2013 – Il governo giapponese scende ufficialmente in campo al fianco della Tepco nella difficile gestione del disastro nucleare di Fukushima. Le autorità giapponesi hanno infatti stanziato 47 miliardi di yen, pari a circa 360 milioni di euro, per contenere le fughe di acqua radioattiva che continua a riversarsi nell’oceano Pacifico. Un intervento importante per evitare il peggio, a due anni e mezzo dal sisma e lo tsunami che hanno provocato la catastrofe nucleare. L’esecutivo si è dichiarato pronto ad adottare misure radicali, data l’incapacità del gestore Tepco di far fronte all’emergenza. ”La Tepco non può affrontare da sola la nuova crisi che si è verificata a Fukushima” ha dichiarato il primo ministro Shinzo Abe, esprimendo la volontà di formare una commissione ministeriale incaricata di gestire il problema dell’acqua contaminata e pianificare lo smantellamento della centrale.
Gran parte dei soldi stanziati per l’emergenza, saranno utilizzati per costruire una barriera sotterranea intorno ai reattori, attraverso una tecnica speciale di “congelamento” del terreno, per impedire la contaminazione delle falde acquifere. Il restante verrà impiegato per lo smantellamento della centrale. Purtroppo non si tratta di un’operazione semplice ed immediata: gli interventi per demolire la centrale dureranno decenni. Al momento abbiamo una sola certezza. Anche una cifra da capogiro come 47 miliardi di yen, non basterà per fermare il disastro.
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