(MeridianaNotizie) Roma, 14 novembre 2013 – Nell’aprile 2012 un bambino viene sottoposto a un’embolizzazione all’Istituto Regina Elena, intervento propedeutico per l’asportazione di un tumore benigno. Il bambino esce dalla sala operatoria con danni irreversibili all’occhio. Il caso è stato archiviato dalla Procura di Roma, ma Francesco Storace ha presentato un’urgente interrogazione al Presidente Nicola Zingaretti.
Codici, Centro per i Diritti del Cittadino, denuncia:
La storia comincia più di un anno e mezzo fa, quando un bambino catanese viene ricoverato all’Istituto Regina Elena per l’asportazione di un angiofibroma nasofaringeo, ossia un tumore benigno. Per capire meglio al vicenda Codici ha intervistato Dario Colombo, il padre del bambino, che racconta come il ragazzo sia entrato in sala operatoria il 30 aprile 2012 per effettuare una embolizzazione, intervento propedeutico all’asportazione del tumore. È entrato poco prima delle nove, uscendone alle 13 e 30, un lasso di tempo, a detta di Dario Colombo, non propriamente conforme alle tempistiche standard.
Dalla sala operatoria il bambino esce in emiparesi e con la cecità dell’occhio sinistro. Come è potuto accadere tutto ciò? “Perché ovviamente c’è stato un errore – racconta il padre del bambino – il ragazzo ha avuto l’emiparesi del lato destro, dovuta all’ischemia cerebrale. L’ischemia è arrivata perché del mezzo estraneo al flusso sanguigno è stato irrorato nell’aorta interna”. Insomma, il ragazzo entra in sala operatoria per un intervento di embolizzazione propedeutico all’operazione vera e propria e subisce una ischemia cerebrale. Come reagiscono i medici? Il padre del bambino racconta che i medici si sono giustificati dicendo che era una delle possibili complicanze, ma in realtà nel consenso informato questa evenienza non era citata. Quando però Dario Colombo ha richiesto la cartella clinica si è accorto che il consenso informato era stato falsificato: c’era scritto con una penna diversa “possibile ischemia nella zona oftalmica”. Palesemente scritta in un momento successivo all’accadere dell’evento.
In seguito ai tragici eventi, il ragazzo ha fatto terapia intensiva e riabilitazione per l’emiparesi, si è potuto operare solo ad agosto 2012. Per riprendersi totalmente ci ha messo quasi un anno, ma la vista all’occhio sinistro non tornerà mai più. Sconvolti dalla tragedia, i genitori si sono rivolti alla Magistratura. La famiglia ha sporto denuncia sia per quanto attiene il falso che per le lesioni gravi subite dal ragazzo, ma c’è stata una richiesta di archiviazione da parte della Procura. La famiglia si è opposta e sta producendo le opportune perizie per il Gip, in attesa che questo si determini per il rinvio al giudizio.
Nel frattempo il caso è arrivato nelle stanze della Regione, grazie ad un’interrogazione urgente presentata da Francesco Storace al Presidente Zingaretti. Per completezza di informazione avremmo voluto conoscere la versione dell’Ospedale, il quale però ha preferito non replicare. Come ci ha spiegato l’ufficio stampa del Regina Elena, infatti, la Procura ha chiuso il caso e, pur capendo il dolore dei familiari del bambino, l’ospedale non ritiene opportuno tornare sulla vicenda.
Serena Ingrati
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