(MeridianaNotizie) Roma, 9 luglio 2014 – “Immigrati: dall’emergenza all’accoglienza. Una proposta del terzo settore alla politica italiana ed europea” è il convegno tenutosi oggi all’Istituto Luigi Sturzo. Un convegno per riflettere sul fenomeno dell’immigrazione insieme ai massimi vertici del Ministero dell’Interno e promosso dall’Associazione Giovane Europa presieduta da Angelo Chiorazzo.
Al tavolo dei relatori si sono alternati Giuseppe Sangiorgi, Segretario Generale dell’Istituto Luigi Sturzo; Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire; Sua Eccellenza Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma e Cappellano della Camera dei Deputati; Rosario Altieri, Presidente dell’Associazione Generale Cooperative Italiane e Copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane; Don Emanuele Giannone, Direttore Caritas; Angiolo Marroni, Garante dei diritti dei detenuti del Lazio; l’Onorevole Khalid Chaouki (PD); l’Onorevole Flavia Piccoli Nardelli (PD); l’Onorevole Ileana Piazzoni (Misto); il Senatore Carlo Giovanardi (NCD) ed il Senatore Raffaele Volpi (LN-Aut). Conclude il Senatore Filippo Bubbico, Viceministro dell’Interno. A moderare il giornalista Roberto Rotondo.
Sono stati cinque i punti sul tavolo dei relatori: I minori non accompagnati, il C.I.E, il C.A.R.A, l’ubicazione del C.A.R.A e i progetti SPRAR e le istituzioni. I comuni denominatori sono stati l’Italia e l’Europa e l’impegno che le politiche nazionali ed internazionali posso attuare per migliorare il sistema di accoglienza agli immigrati.
Il presidente dell’Associazione Giovane Europa, Angelo Chiorazzo, nel suo intervento si è soffermato sulle proposte che arrivano dal terzo settore: “I temi che abbiamo voluto sottoporre e che abbiamo voluto condividere con le realtà più importanti del terzo settore – ha detto Chiorazzo nel suo intervento introduttivo al convegno – sono dei punti che a nostro avviso rendono dignitosa l’accoglienza. Essa non può essere lasciata al caso e alla volontà del singolo, bisogna renderla omogenea su tutto il territorio nazionale e non considerarla più come una emergenza perenne. Sono piccoli numeri che tutto sommato possono essere gestiti con una vera e propria programmazione. Il nostro obiettivo è dire basta con l’emergenza, passiamo a un piano strategico per l’accoglienza”
Monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare di Roma e Cappellano della Camera dei Deputati ha centrato la sua attenzione sul tema dell’accoglienza e della globalizzazione: “Credo che accanto all’accoglienza l’Italia sta facendo molto – ha aggiunto Leuzzi – Certamente la presenza dell’Europa sarebbe sicuramente più importante, però credo che accanto a questo impegno dell’accoglienza bisogna ormai avviare la riflessione sul concetto di globalizzazione. Cosa è la globalizzazione? Nell’evento migratorio è qualcosa di diverso da ciò che accadeva prima della globalizzazione. Per questo bisogna riflettere e soprattutto capire come vogliamo davvero creare un’integrazione tra i popoli. Questo è anche l’obiettivo del messaggio cristiano. Bisogna fare in modo che questa idea di globalizzazione sia coinvolgente per tutte le culture, perché purtroppo non tutte le identità sono disponibili alla globalizzazione”
Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, racconta il ruolo difficile della cronaca giornalistica di fronte ad emergenze e criticità come quelle che quotidianamente affollano le pagine dei quotidiani, come i fatti delle tragiche morti sulle coste siciliane: “Oscilliamo tra allarmismo e slanci di comprensione umana nei momenti in cui i fenomeni che sono di immigrazione forzosa nel 99% dei casi si trasformano in tragedia. Io credo che sia molto interessante quello di cui si è discusso oggi perché si è parlato di proposte del terzo settore. Chi ha delle proposte? Chi ha delle buone pratiche che già mette in atto. Mentre il nostro è un Paese dove si chiacchiera e si finisce con l’accentuare le distanze, alimentare le paure e accrescere gli allarmi e questa è la cosa più sbagliata. Nel vertice a Milano, nel semestre europeo della presidenza italiana, per la prima volta ci si è guardati in faccia, non è che cominciamo da zero. Noi avremmo dovuto avere alle spalle già la soluzione del problema dal punto di vista europeo con la revisione delle regole, un diverso modo di accogliere i richiedenti asilo e profughi al nostro Paese. Abbiamo perso un anno. Speriamo che l’anno che abbiamo avuto alle spalle, quello che l’Italia ha saputo dimostrare con l’operazione Mare Nostrum che è possibile comunque scongiurare tragedie sia servito a qualcosa. Senza una grande politica a tutti i livelli non se ne esce – ha concluso Tarquinio.
Qual è il ruolo allora delle istituzioni per arginare questa piaga, che vede dall’inizio dell’anno migliaia di immigrati approdare nella nostra penisola? Può l’Italia da sola fronteggiare questo flusso migratorio continuo senza un maggiore e costante aiuto dell’Europa? Su questi temi si sono soffermati Filippo Bubbico, Viceministro dell’Interno e Khalid Chaouki, onorevole del Pd: “Noi dobbiamo valorizzare l’esperienza positiva di Mare Nostrum, – ha detto Bubbico – quell’operazione è servita a salvare tante vite umane ed è servita anche a dimostrare di come è possibile governare un processo che riguarderà l’Europa e l’Occidente nei prossimi decenni e ha messo anche in evidenza la necessità di sviluppare una politica per il mediterraneo e per l’Africa. Noi dobbiamo attingere al patrimonio di iniziative e di capacità e di relazioni internazionali che il nostro paese è stato in grado di sviluppare negli anni passati quando, pur nel quadro di un sistema dominato dalla contrapposizione dei blocchi, l’Italia ha saputo forzare le situazioni promuovendo iniziative tese a ricostruire un clima di pace e di cooperazione. Per questo sarebbe opportuno rivalutare la legge Turco-Napolitano. Oggi l’Europa deve fare questo. Il presidente Renzi pretende dall’Europa una nuova e diversa responsabilità rispetto al mediterraneo rispetto a questo noi non possiamo girare lo sguardo di fronte a questo fenomeno”. Sulle proposte del terzo settore Bubbico ha chiarito: “Noi siamo convinti che il terso settore abbia dato un contributo notevole alla ripresa della fiducia al nostro Paese. noi dobbiamo puntare di più questo mondo e sapere articolare di più le funzioni dello Stato perché il contributo del terzo settore sia più incisivo. Il terzo settore mette in campo una straordinaria capacità di promuovere e sostenere un’economia civile che insieme alle risorse materiali mette in campo risorse immateriali, beni relazionali, patrimoni di fiducia, di relazioni che oggi sono particolarmente importanti”. Segnali positivi arrivano dall’Europa, ne è convinto Khalid Chaouki, onorevole del Pd: “In Europa ci sono spiragli positivi. Finalmente si inizia a parlare di Mare Nostrum rafforzando Frontex che è già di fatto una presa di responsabilità europea. Noi abbiamo detto che non serve solo un contributo economico ma soprattutto la corresponsabilità e il coinvolgimento di tutti i paesi soprattutto per le destinazioni dei rifugiati. Credo che sarà questo l’impegno e l’obiettivo di questi sei mesi che ci aspettano alla presidenza dell’Europa, però l’apertura di oggi è un ottimo segnale”.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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