(MeridianaNotizie) Roma, 2 maggio 2016 – Ventisette persone facenti parte di un’associazione a delinquere transnazionale dedita al contrabbando di gasolio sono state destinatarie di diverse misure cautelari personali al temine di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Trani.
L'”Operazione Varsavia” ha portato alla perquisizione di oltre 50 società e 27 ordinanze e ad un sequestro del valore di circa 14 milioni di euro. Tra settembre 2014 e novembre 2015, la banda ha sostituito il gasolio con 13 milioni di litri di olio lubrificante adatto per i camion molto meno per le autovetture. La truffa serviva per pagare meno tasse e aumentare i ricavi e gli ideatori hanno “di fatto alterato la concorrenza turbando il sistema economico nazionale e verosimilmente europeo, perché è assai probabile che i soggetti esteri agiscano nello stesso modo anche in altri Paesi dell’Ue”, secondo il testo dell’ordinanza del gip tranese Maria Grazia Caserta. L’associazione criminale aveva collaudato una rete di contatti con fabbriche di prodotti energetici in Polonia per la produzione di una miscela che fiscalmente era considerato ‘olio lubrificante’ e per la distribuzione in Italia attraverso ditte tedesche compiacenti. La frode scoperta dai finanzieri era alquanto articolata con una distribuzione che poteva contare sulle società facenti capo al gruppo Zucaro di Corato e al casertano Amodio Dell’Omo. In carcere sono finiti quattro uomini e una donna: Massimo Zucaro, di Corato, i baresi Paolo Piemonte e Ugo Montelli e i napoletani Vincenzo Spisto e Annamaria Capezzuto. Di oltre 11 milioni di euro di imposte evase e quasi 3 milioni i ricavi finiti nelle tasche della banda, guidata dai due campani: Luigi Forino, 51 anni e Massimo Gisini, 43 anni. A domiciliari sono finiti inoltre: Sergio Zucaro (di Corato), Giuseppe Gassi (Triggiano), i napoletani Antonio Borriello e Giovanni Apice, Geronimo Suma (Brindisi) e Guido Marra