(Meridiananotizie) Roma, 19 luglio 2011, Il Teatro dell’Opera versa in una situazione assai critica che rischia di ledere la sua immagine nel panorama lirico nazionale. Contro la lenta regressione del suo livello di eccellenza e per ribadire la necessità di difendere i posti di lavoro, stabilizzando chi – maestranze tecniche e artistiche – l’ha reso grande si è svolta la conferenza stampa “Teatro dell’Opera: quale futuro?” indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil di Roma e del Lazio. Il servizio di Mariacristina Massaro
È «a rischio» la stagione estiva del Teatro dell’Opera, ma non solo. Secondo i sindacati Cgil, Cisl e Uil ad essere «in bilico» è il funzionamento di tutto il teatro che «a causa dei tagli ai finanziamenti e al personale si sta riducendo da un’eccellenza ad una struttura di provincia». I sindacati confederali lanciano un allarme nel corso di una conferenza al centro congressi Cavour e chiedono al sindaco Gianni Alemanno risposte immediate.
L’incontro con il sindaco in programma per il 21 luglio sarà decisivo, proprio nello stesso giorno della convocazione del consiglio di amministrazione e della prima della Tosca a Caracalla. L’obiettivo è aprire un tavolo di confronto serio sul problema del personale e della programmazione». Sotto accusa, la pianta organica a rischio ridimensionamento: dai 631 dipendenti dal 1997, sono attualmete occupati 500 con la possibilità di assumere a tempo determinato 94 persone, a fronte di circa 250 precari che faranno vertenze per collegato al lavoro. Il sindacato confederale, dunque, ribadisce «no al ridimensionamento del Teatro dell’Opera, no al taglio degli spettacoli o al ridimensionamento degli allestimenti per soluzione più snelle».