(Meridiananotizie) Roma, 18 gennaio 2012 – Secondo Federlazio non ci sono più dubbi: la crisi economica nel Lazio si chiama «recessione». Presentata al Caffè Canova di Piazza del Popolo l’indagine congiunturale sulle pmi riferita 
al secondo semestre del 2011 e condotta su un campione di 350 aziende associate segnala, infatti, un calo sia di ordini, sia di fatturato che di produzione e le previsioni per il 2012 non sono più rosee.
L’indagine fotografa un saldo di ordini ricevuti che cala complessivamente di 16 punti: dal mercato nazionale; da quello europeo ed extra-europeo. Il trend del fatturato è in parte simile a quello degli ordinativi: il saldo peggiora da -1 a -5 contraendosi di 4 punti. Sul mercato europeo passa da -2 a -10. Su quello nazionale da -15 a -11. Mentre sul mercato extra europeo cresce lievemente da +11 a +12.
Per le previsioni sull’ampliamento dell’organico, nel primo semestre 2012, il saldo crolla di 30 punti e diventa negativo. Tuttavia, circa il 70% delle imprese manifesta l’intenzione di mantenere inalterato l’organico nel prossimo semestre. Tra i problemi che le imprese hanno avvertito, segnala Federlazio, è la «mancata concessione o erogazione del credito bancario, ora indicata nel 6,9% dei casi rispetto al precedente 4,8%» e «il lieve aumento, dal 3,1% al 3,3% dei casi, della ‘impossibilità di partecipare agli appalti».
Altro punto fondamentale secondo la Federlazio sono i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione che insieme alla crisi economica sono causa del tragico numero di suicidi di imprenditori che non riescono a pagare i propri dipendenti. Per questo il Presidente Federlazio, Maurizio Flammini, ha annunciato che nelle prossime settimane ci sarà una manifestazione a Roma per sostenere imprese e lavoratori e per sollecitare il governo a far funzionare meglio la macchina dello stato oltre a chiedere misure che aiutino lo sviluppo.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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