(Meridiananotizie) Roma, 14 dicembre 2011 – Nel 2010 nella nostra regione sono stati denunciati 55.329 infortuni che comparati con il 2009 (55.604) evidenziano, in termini generali, una modestissima contrazione del fenomeno infortunistico pari ad un – 0,50%. Dal punto di vista del Ramo/Settore di attività economica, il numero più elevato di eventi lesivi, pari a (4.061) è stato quello delle Costruzioni nella Gestione Industria; di contro nella Gestione Servizi il settore, maggiormente interessato dal fenomeno infortunistico, è stato quello delle Attività immobiliari e servizi alle imprese (7.344)». Così Inail Lazio che oggi presenta il rapporto annuale 2010. «Sotto il profilo degli infortuni mortali – dice l’Inail – si evidenzia nel 2010 una diminuzione dei casi mortali pari a 9 unità, tenuto conto che i casi denunciati, relativamente a tutte le Gestioni, nel 2010 sono stati 94 a fronte dei 103 accaduti nel 2009. In relazione, poi, all’andamento infortunistico sotto il profilo della nazionalità, nel 2010 sono stati denunciati 5.734 eventi lesivi occorsi a lavoratori stranieri, che in termini percentuali ha evidenziato un incremento del 6.3% rispetto il 2009. La popolazione maggiormente interessata, in termini numerici, dal fenomeno infortunistico in parola è stata quella rumena (1.845). Anche il dato infortunistico mortale relativo ai lavoratori stranieri ha registrato nel 2010 un lieve incremento passando dai casi13 del 2009 ai 14 dell’esercizio successivo. La popolazione più colpita è stata quella rumena con 6 morti sul lavoro. Quanto alle malattie professionali, esse si caratterizzano nel Lazio per un incremento nelle denunce pari al 17,3 % rispetto al 2009 (da 1.394 a 1.635). La vistosa controtendenza rispetto all’andamento degli infortuni trova una spiegazione ove si pensi in termini non già di peggioramento delle condizioni lavorative, bensì di acquisita coscienza, da parte del lavoratore, di un pericolo muto, affrontato quotidianamente, che non irrompe nella vita con violenza, ma che con delicata discrezione si impadronisce della sua esistenza. Più in dettaglio, le malattie professionali maggiormente denunciate nel 2010, sia nel comparto Agricoltura che in quello di Industria e Servizi, sono le osteo-articolari e muscolo-tendinee, con particolare riguardo alle affezioni dei dischi intervertebrali». Il servizio di Leonardo Cerquiglini
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