Roma, autoriparazioni: associazioni di categoria contro norma di liberalizzazione VIDEO

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(Meridiananotizie) Roma, 8 febbraio 2012 – «Nel decreto legge varato il 24 gennaio dal Governo c’è una norma che limita la libertà dei cittadini e altera la concorrenza nel mercato delle riparazioni di auto». Questo il motivo per cui Cna-Servizi alla Comunità, Confartigianato-Associazione Nazionale Carrozzieri e Casartigiani Autoriparazione chiedono al Parlamento la cancellazione del comma 2 dell’articolo 29 del Decreto Legge 1/2012.

«In alternativa ai risarcimenti per equivalente, – si legge – è facoltà delle compagnie offrire, nel caso di danni a cose, il risarcimento in forma specifica. In questo caso, se il risarcimento è accompagnato da idonea garanzia sulle riparazioni, di validità non inferiore ai due anni per tutte le parti non soggette a usura ordinaria, il risarcimento per equivalente è ridotto del 30 per cento». Secondo Cna, Confartigianato e Casartigiani, «questo significa che, in caso di incidente automobilistico, i cittadini possono scegliere il risarcimento “in forma specifica”, ovvero far riparare gratuitamente il veicolo dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. Oppure possono optare per il risarcimento “per equivalente” che consiste nel rimborso del danno dalla propria compagnia di assicurazione per poi far riparare l’auto dal proprio carrozziere di fiducia ma, in questo caso, devono rinunciare al 30 per cento del risarcimento dovuto dall’assicurazione».  rc

Secondo il coordinatore nazionale per l’Autoriparazione Cna, Daniele Terenzi, “questo decreto limita la libertà perché si va a diminuire il numero delle imprese. L’automobilista deve essere libero di scegliere dove andare a farsi riparare la sua auto senza nessun condizionamento. L’utenza deve essere libera di andare dove meglio crede”. Sulla stessa lunghezza d’onda Silvano Fogarollo, presidente Confartigianato Carrozzieri . “Il comma 2 dell’articolo 29 – ha aggiunto il presidente nazionale Casartigiani, Mario Coltelli – penalizza le imprese che non vogliono legarsi alle compagnie di assicurazioni. Se dovesse passare questa norma molte di queste saranno costrette a chiudere. L’utente quindi non avrà più libertà di scelta ma dovrà riparare la vettura dove lo impone la compagnia, altrimenti avrà una penalizzazione del 30%”. L’augurio, insomma, per le varie associazioni,  è che questa evidente stortura venga corretta e non si proceda con una misura che danneggia milioni di consumatori e una categoria importante nel mondo della piccola e media impresa.

Il servizio di Mariacristina Massaro

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