(Meridiananotizie) Roma, 22 febbraio 2012 – Fenomeno malasanità pubblica e privata in Italia e presentazione dei dati raccolti nel primo anno di attività, questo il tema della conferenza stampa organizzata da “Giustacausa”. L’Associazione – attiva da gennaio 2010 – nasce dalla volontà di perseguire esclusivamente finalità di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale, proponendosi di offrire sostegno, assistenza e tutela alle vittime di episodio di malasanità nel territorio italiano e dalla consapevolezza sono sempre di più gli italiani che subiscono operazioni sbagliate, errori nella somministrazione di farmaci o diagnosi superficiali.
Cosi Francesco Nobili, presidente dell’associazione. Alla fine del 2011 l’Umbria è risultata la Regione italiana con il minor numero di casi segnalati, in Calabria, Sicilia, Lazio Puglia, Campania e Lombardia si registra un’impennata di richieste circa presunte inadempienze sanitarie. Dai numeri emerge la perdita di fiducia e di aspettative nei confronti dei medici e delle istituzioni sanitarie locali. Sale infatti al 76% la percentuale dei pazienti meridionali che preferisce ricevere le cure al nord, e il 21% dei degenti del centro Italia si sposta anch’esso nelle regioni settentrionali.
Il fenomeno della “migrazione sanitaria” risulta quindi essere una delle peculiarità più temibili della malasanità. I casi in cui si registrano i maggiori picchi di malasanità sono nell’ambito dei settori chirurgici seguiti dalla branca ortopedica e da quella ginecologica e neonatale. Particolare è stata poi l’impennata, a partire dall’autunno 2011, delle segnalazioni in chirurgia plastica e medicina estetica, diretta conseguenza dell’esplosione dello scandalo sulle protesi mammarie PIP. Con il contributo che “Giustacausa” ha portato sul territorio nazionale è emersa la scoperta che solamente il 26% dei casi di malasanità può essere portato in tribunale.
Il servizio di Luisa Deiola
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