(Meridiananotizie) Roma 7 marzo 2012 – Sostenere lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti tessili e degli abiti usati con vantaggi economici, sociali e ambientali per la collettività. È questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e il Consorzio Nazionale Abiti e Accessori Usati (Conau). Aumentare e migliorare la raccolta di abiti e accessori significa recuperare più materie prime o riutilizzare più vestiti da destinare ai poveri, ma anche ridurre i costi a carico dei Comuni legati allo smaltimento in discarica o nei termovalorizzatori con conseguenti vantaggi in termini ambientali, grazie alla riduzione delle emissioni di Co2.
L’intesa, presentata nella sede dell’ANCI, fissa i requisiti ottimali per lo svolgimento di raccolta e recupero dei rifiuti tessili che gli operatori devono offrire ai Comuni, dagli standard di qualità, alla tipologia dei cassonetti, dalla frequenza fino alla caratteristica degli impianti per il trattamento, come ci ha spiegto Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche energetiche e dei rifiuti. I dati diffusi dal Conau dicono che la raccolta della differenziata tessile in Italia è ferma a 1,3 kg annui per abitante rispetto ai potenziali 3-5 kg pro capite di rifiuti tessili differenziabili, anche se l’obiettivo resta comunque sotto la media europea che tocca i 7 kg.
«L’accordo è un passo avanti molto importante per obiettivi comuni, ossia un incremento e una raccolta ben gestita e corretta, una maggiore trasparenza per combattere l’illegalità». Ad esprimere «apprezzamento» per l’iniziativa è stato Francesco Ferrante, componente della 13^ Commissione Ambiente Senato.
Il servizio di Antonella D’Angelo
Altre videonews su Cronaca
Regione Lazio, dipendenti Alitalia Eutelia e Argol protestano davanti sede del consiglio VIDEO