(Meridiananotizie) Roma, 8 marzo 2012 – In occasione della festa della donna, il capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino, e i consiglieri Tonino D’Annibale e Daniela Valentini, insieme ad una delegazione di consiglieri regionali del Pd, hanno visitato l’ospedale San Camillo. Gli esponenti del Pd si sono recati al reparto maternità, allo «Sportello Donna» in difesa delle vittime di violenza e al Servizio DH-194 per l’interruzione della gravidanza. Il reparto maternità del San Camillo è il terzo per numero di nascite di tutti gli ospedali laziali: nel 2010 sono nati 3.753 bambini (ne nascono di più solo al San Giovanni e al Fatebenefratelli). «Come sempre – dice il Pd del Consiglio regionale del Lazio – medici e operatori sanitari fronteggiano i tagli come meglio possono. Nel 1997 erano in servizio 30 ginecologi più il primario e ognuno doveva fare 6-7 guardie ogni 30 giorni, oggi sono 19 più il primario e le guardie sono aumentate da 9 a 12. Mancano ostetriche e infermieri, quelli che sono in servizio sono obbligati a turni estenuanti e, per ovviare, si ricorre sempre piu a contratti di lavoro precario».
Per quanto riguarda invece il Servizio DH-194 – l’unico del Centro-Sud che offre l’interruzione di gravidanza farmacologica RU 486 e che ospita pazienti provenienti da tutto il Lazio – «il reparto conta 3 posti letto e 12 in day hospital. Per gli interventi con la RU 486, la Regione Lazio ha previsto il ricovero per tre giorni: uno spreco vero, perché si tratta di ricoveri inappropriati, visto che in altre regioni la Ru viene somministrata in regime di day-hospital».
Al termine della visita alle tre strutture, Montino ha dichiarato che «ci sono grossi e seri problemi al San Camillo, tra cui quello del personale. La Polverini, su questo tema, ha la responsabilità politica e istituzionale e deve porre mano a questa situazione. Ci sono pochi infermieri, pochi medici, poche ostetriche nel reparto maternità e questioni che riguardano l’organizzazione del personale – ha aggiunto Montono – e inoltre non si può continuare a lavorare da precari. Rilancio quindi una critica che ho già fatto: la gestione del turnover del 2011. La Polverini ha usato 30 milioni di euro della spesa a beni e servizi per consulenze e rapporti di lavoro a termine che non hanno prodotto nessun effetto positivo nelle aree di crisi. Mi auguro – ha concluso – che per la gestione del 2012 si possa porre molta più attenzione. Per questo va fatto un piano di rafforzamento che riguarda non solo il San Camillo, ma tutti i più grandi pronto soccorso del Lazio. Chiederemo un finanziamento ad hoc che vada in questa direzione».
Il servizio di Marco Alexander Sciarra
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