(Meridiananotizie) Roma, 27 aprile 2012 – “Il censimento l’abbiamo fatto noi, più della metà dei lavoratori impegnati in questo lavoro di raccolta dati è composto da lavoratoti precari”. Queste le parole dei manifestanti che stamattina davanti all’aula magna dell’istituto nazionale di statistica si sono riuniti per denunciare la precarietà della loro situazione lavorativa e chiedere un confronto con il direttore dell’Istituto, proprio nel corso della presentazione dei dati del quindicesimo censimento della popolazione e delle abitazioni che loro hanno contribuito a stilare.
Secondo i dati del censimento 2011 in Italia risiedono quasi 60 milioni di persone; la popolazione femminile supera quella maschile: in media ci sono 52 donne ogni 100 abitanti. Il comune italiano più popoloso è Roma con 2 milioni e 612 mila residenti, quello meno popoloso è Pedesina, in provincia di Sondrio, con soli 30 residenti. L’istantanea del Paese scattata lo scorso 9 ottobre mostra inoltre che il 46% dei cittadini censiti vive al nord, il 19% al centro e il 35% al sud e nelle isole. Nei 150 anni tra il primo censimento italiano del 1861 quello del 2011 la popolazione residente in Italia è quasi triplicata, passando da poco più di 22 milioni a circa 59 milioni e mezzo.
Il censimento 2011 si è avvalso di una rete di rilevazione semplificata rispetto a quella adottata nelle precedenti tornate, ma adatta a gestire le innovazioni di metodi e tecniche.
Il servizio di Luisa Deiola
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