(Meridiananotizie) Roma, 14 maggio 2012 – Superare il concetto di fiera quale unico strumento di promozione turistica del territorio portando invece direttamente in loco i tour operator mondiali, dall’Austria agli Stati Uniti, in modo tale da ottenere risultati più concreti e un contestuale abbattimento dei costi, attorno al 60%. Questo l’obiettivo che si propone il progetto degli «educational tour» sviluppato dall’agenzia regionale del turismo su impulso dell’assessorato regionale competente guidato dall’assessore Stefano Zappalà. Dalle terme al crocierismo, dall’enogastronomia al mare, dall’arte-cultura allo shopping: il turismo del Lazio si mette in mostra agli operatori italiani e stranieri specializzati del settore, mettendoli in grado di conoscere direttamente l’offerta turistica del «prodotto Lazio», ospitandoli sul proprio territorio in una «full immersion esperenziale» della durata di alcuni giorni, attraverso percorsi studiati e mirati.
«Non abbiano nulla contro le fiere in assoluto – spiega Zappalà – Ma se sono solo una vetrina e non producono risultati concreti non bastano. Con gli educational tour invertiamo il sistema di promuovere il turismo: alle fiere si va per presentare cartoline, presentare in modo indiretto il territorio. Abbiamo pensato di far venire direttamente da noi chi organizza i tour e fargli vedere direttamente cos’è il Lazio: dormire nei nostri alberghi, mangiare la nostra porchetta o la nostra amatriciana direttamente ad Ariccia o Amatrice». Zappalà assicura che anche sotto il profilo economico l’operazione può essere vantaggiosa: «Le fiere di Londra, Parigi, Mosca, il Bit di Milano? – dice – Partecipare ci costa intorno ai 200mila euro l’uno. Organizzare un educational tour? Ne spendiamo 40mila. Insomma, per noi un risparmio del 60% e anche più».
A presentare l’iniziativa anche la presidente dell’agenzia turistica regionale, Ersilia Maffeo, il vicepresidente di Unioncamere Lazio, Vincenzo Zottola, e Roberto Nicola Rajata, presidente della sezione industria del turismo e del tempo libero di Unindustria. Entrambi spendono parole di «encomio per il modo di intendere la promozione turistica del Lazio dell’assessorato regionale» e concordano che «in tempo di ristrettezze economiche fare sistema e spendere in maniera più razionale per raggiungere risultati anche migliori è quanto mai opportuno». «Mettere a sistema le aziende del settore – conclude Rajata – unicità delle decisioni, pianificazione dell’attività, concretezza delle soluzioni: questo vuol dire dare alla denominazione Lazio un corpo, un marchio vero».
Il servizio di Livia Ciatti
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