(Meridiananotizie) Roma, 04 giugno 2012 – La Resistenza di Roma viene erroneamente considerata minore, ma la Capitale ha avuto 271 giorni di occupazione, un’attività partigiana intensa e 7mila morti, compresi i caduti sotto i bombardamenti. Ci sono stati il rastrellamento del Ghetto e del Quadraro, le persone uccise a Forte Bravetta e Forte Boccea, le torture di via Tasso, le fosse Ardeatine. A dirlo Ernesto Nassi, vicepresidente dell’Anpi Roma, in occasione dell’incontro organizzato in memoria di Rosario Bentivegna, il partigiano scomparso a 90 anni lo scorso 2 aprile. Un incontro al quale hanno partecipato studenti delle scuole superiori della Capitale e non solo.
Un uomo, Bentivegna, che non voleva definirsi eroe, un uomo che decise di scendere in campo in maniera diretta un uomo incredibile che fa parte di quella città che non si arrese mai. C’è tanto da conoscere e comprendere dietro persone incredibili come Rosario Bentivegna. Per poter esprimere un giudizio sugli avvenimenti bisogna conoscere il contesto nel quale si sono svolti. Così l’assessore alle politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, Dino Gasperini. Presente all’incontro anche la figlia, Elena Bentivegna.
Il servizio di Teresa Ciliberto
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