(Meridiananotizie) 03 agosto 2012 – La vendita del Patrimonio dell’Edilizia Residenziale Pubblica doveva essere un’occasione sia per i cittadini romani sia per la Pubblica Amministrazione per il risanamento del bilancio, ma in realtà si è rivelata un vero fallimento, come ha affermato Massimiliano Valeriani, presidente della commissione Trasparenza del Comune di Roma. Sulla stessa lunghezza d’onda Pino Battaglia, consigliere provinciale PD. Il piano di vendita triennale degli alloggi nella Capitale è regolamentato dalle legge regionale n° 27 del 2006 nell’art. 48, ed è stata recepita dalla delibera del Consiglio Comunale n° 237 del 2007, la quale prevede il piano di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Da questo, approvato con la deliberazione del 2008, risulta che il Comune sia proprietario di 24mila appartamenti la cui vendita avrebbe dovuto portare nelle casse comunali 450mila euro.
Alle oltre 4mila lettere inviate, però, solo poco più di 2mila cittadini hanno risposto positivamente versando 2mila euro come caparra e impegno all’acquisto. Da allora sono passati quattro anni e gli inquilini non hanno avuto più notizie al riguardo dall’Amministrazione, tanto che ad oggi sono stati fatti solo 500 atti notarili con introiti di circa 20 milioni di euro. “Gravi le ripercussioni economiche per i cittadini”, ha spiegato Gianluca Quadrana della Lista Civica. “Ricorreremo alla Corte dei Conti” ha, infine, minacciato Enzo Foschi, consigliere regionale PD.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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