(Meridiananotizie) Roma 04 febbraio 2013 – Fermare la svendita delle terre agricole pubbliche, un bando per la loro assegnazione in affitto agli agricoltori, procedure trasparenti, un censimento delle terre pubbliche del Lazio e accesso e utilizzo delle risorse. Queste le motivazioni che hanno spinto i giovani delle associazioni e delle cooperative aderenti al ‘Coordinamento romano per l’accesso alla terra’ a manifestare, con un flash-mob, davanti la sede dell’ARSIAL, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, come ha spiegato anche Giacomo Lepri, rappresentante del Coordinamento. Il patrimonio di terre pubbliche regionali rappresenta una risorsa importante per la valorizzazione dell’agricoltura e per un suo ricambio generazionale e, allo stesso tempo, per creare welfare e lavoro stabile.
E mentre l’attuale governo della Regione Lazio ha inserito i terreni a destinazione agricola nell’elenco dei beni soggetti a ‘valorizzazione e/o alienazione’, l’ARSIAL avrebbe già concluso procedure di vendita sottocosto dei due poderi di Capocotta e Malborghetto, sulle quali è in corso un’inchiesta della Procura della Repubblica per abuso d’ufficio e corruzione che coinvolge i dirigenti dell’Ente. Il presidio ha previsto anche un’assemblea in cui i manifestanti, le rappresentanze sindacali e i lavoratori dell’ARSIAL si sono confrontati per condividere le proposte di rilancio dell’attività e il pieno utilizzo delle risorse umane e tecniche, iniziando proprio dai servizi di supporto all’innovazione per gli agricoltori del Lazio. “Credo che oggi si possa iniziare un lavoro che affronti soprattutto le priorità messe in rilievo dell’uso delle terre con destinazione agricola”, ha infine dichiarato Carlo Gabrielli, il direttore generale vicario dell’ARSIAL.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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