(Meridiananotizie) Roma, 16 maggio 2013 – La scuola pubblica non è solo falcidiata dai tagli e strozzata dal problema del precariato, ora subentra pure la questione della qualità. E’ quello che denunciano gli insegnanti della scuola pubblica rappresentati dai Cobas, che si sono riuniti sotto al Ministero dell’Istruzione per denunciare la situazione dei quiz dell’Invalsi.
L’acronimo “Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione” indica la somministrazione una volta l’anno agli alunni test che dovrebbero stabilire il livello complessivo della classe, degli insegnanti, della scuola stessa. Tale procedimento è entrato in vigore nel 2009 per la valutazione finale dell’ esame del primo ciclo d’istruzione, e si sta ora estendendo alle scuole superiori.
Secondo il sindacato il sistema dei test standardizzati di matrice anglosassone, dove tra l’altro si stanno facendo battaglie per abolirli, abbassa notevolmente il livello qualitativo dell’ insegnamento, piega l’istruzione alle logiche della scuola azienda e da all’Invalsi un ruolo egemonico, come spiega Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas. Da parte degli insegnanti, che proprio oggi hanno scioperato per evitare la somministrazione dei test negli istituti superiori, la preoccupazione per la scuola è tanta; a piegare la già debole condizione dell’istruzione pubblica non sono solo i test invalsi ma anche ovviamente la drammatica situazione del precariato.
Il servizio di Luisa Deiola
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