(Meridiananotizie) Roma, 10 maggio 2013 – Due imponenti fenomeni hanno segnato la vita culturale e linguistica delle popolazioni italiane negli ultimi decenni. È quanto emerge dalla conferenza tenuta da Tullio De Mauro, noto linguista italiano, presso l’Accademia dei Lincei. Per De Mauro, che ha catturato l’attenzione dell’intera platea, tali fenomeni sono da ricercare nella grande espansione della scolarità tra le classi giovani e la conquista generalizzata dell’uso della lingua comune nell’oralità in ogni classe e regione.
In questo modo sembrano annullarsi due eredità storiche: la bassa o nulla scolarità della maggior parte della popolazione e il predominio dell’uso esclusivo di uno dei molti dialetti a scapito dell’italiano. De Mauro ha sottolineato come la crescita della scolarità è avvenuta e avviene in modi che non hanno permesso di debellare in età adulta la diffusa inettitudine alla lettura e al calcolo anche elementare. Conseguenza una massiccia dealfabetizzazione e un diffuso mediocre possesso delle risorse espressive e cognitive che la lingua offre diversamente da quanto accade negli altri paesi sviluppati con la tecnica del lifelong learning.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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