(Meridiananotizie) Roma, 22 maggio 2013 – Affrontando il tema della democrazia paritaria, alla luce della recente normativa in materia di riequilibrio della partecipazione femminile anche per le Camere di Commercio, si è voluto verificare, attraverso la ricerca realizzata insieme al Censis ‘Donne sul ponte di comando’, cosa è cambiato nelle strutture di rappresentanza e di governo del mondo produttivo. Anche se la normativa ha prodotto nelle Camere di Commercio i primi risultati, è tuttavia ancora forte il problema della resistenza culturale. In base ai dati dell’Osservatorio di imprenditoria femminile di Unioncamere, alla fine del 2012 si registra che un’azienda su quattro ha una donna al comando con una crescita di oltre 7 mila unità rispetto al 2011, vale a dire un terzo del saldo di tutto il sistema impresa. “Donne coraggiose che hanno scelto la strada dell’impegno imprenditoriale nonostante la crisi”, ha affermato Carlo Sangalli, presidente Confcommercio- Imprese per l’Italia.
Risulta, però essere ancora bassa la presenza femminile negli organi di governo delle Camere di Commercio. Infatti, a maggio 2013 risultano esserci nei consigli delle Camere di Commercio 280 donne per una incidenza sul totale dei consiglieri del 10,2% ma non vi è nessuna presenza tra i presidenti. A tre anni di distanza dall’introduzione del D.L. n. 23 del 2010 di riforma del sistema camerale volta ad introdurre condizioni di parità tra uomini e donne, solo in 17 Camere di Commercio si è provveduto al rinnovo degli organi secondo la nuova disciplina e in 5 sono attualmente in corso le procedure. Laddove la norma è stata applicata però oltre a non esservi nessun consiglio formato da soli uomini, più della metà (52,9%) vede una presenza femminile superiore al 25%.
La normativa però non riesce ad incidere su uno dei nodi più ostici nella promozione di una vera parità di genere, ossia l’accesso ai vertici veri e propri che risulta fortemente ostacolato. “Siamo convinti che le donne nei luoghi strategici delle scelte politiche ed economiche, selezionate con criteri di trasparenza e merito, potranno portare nuove sensibilità, valori e professionalità. Un contributo, questo, essenziale per una rappresentanza più compiuta e democratica”, ha affermato Patrizia Di Dio, presidente Terziario Donna Confcommercio-Imprese per l’Italia. Il quadro nazionale appare disomogeneo a livello territoriale: mentre al Nord-Ovest la presenza femminile nei consigli delle Camere di Commercio si colloca al 13,1% al Centro, scende all’11,7% e al Nord-Est al 10,4% per arenarsi solo al 6,8% al Sud.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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