(MeridianaNotizie) Roma, 25 giugno 2013 – Non è una bufala, secondo la società di tutela del prodotto, il processo di produzione della Mozzarella Campana Dop. Il consorzio di controllo della mozzarella, presieduto da Domenico Raimondo, risponde ai continui attacchi mediatici, che secondo la cooperativa gettano fango su un settore che dà lavoro a 15mila addetti e rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy.
Nello specifico la cooperativa vuole rispondere alle accuse dell’ inchiesta di “Servizio pubblico più” “Una vera bufala” condotta dal giornalista Stefano Maria Bianchi, andato in onda il 20 giugno, che ha gettato ombre sul processo di produzione del prodotto. “Trasparenza, legalità, collaborazione piena sono oggi i cardini su cui è incentrata l’azione del Consorzio” spiega Antonio Lucisano, direttore del Consorzio.
L’inchiesta di La 7 accusa l’apparato di utilizzare scorciatoie per produrre la mozzarella di origine protetta; anziché utilizzare il caglio originale degli animali della zona, si sostituirebbe latte congelato, proveniente da ogni parte del mondo, o addirittura in polvere. In nome di una rottura rispetto al passato, il consorzio ha modificato a gennaio di quest’anno, l’ente di certificazione del prodotto scegliendo un’altra società tra quelle accreditate dal ministero delle Politiche Agricole. Il professore Franco Valfrè ne garantisce la costanza e la serietà dell’operato.
Il servizio di Luisa Deiola
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