(MeridianaNotizie) Roma, 27 giugno 2013 – Sembrano aggravarsi le condizioni di salute di Nelson Mandela, mentre giungono le prime conferme ufficiali delle indiscrezioni che già circolavano nei giorni scorsi: l’ex presidente sudafricano viene tenuto in vita artificialmente. Mentre il Paese, rassegnato, prega e piange attorno all’ospedale dove Madiba e’ ricoverato, il presidente sudafricano Jacob Zuma annuncia di avere cancellato il suo viaggio in Mozambico previsto per domani. Una decisione che lascia ormai pochi dubbi sul fatto che il premio Nobel si stia spegnendo. Nelle ultime ore un fiume di centinaia e centinaia di sudafricani ha invaso silenziosamente lo spazio accanto all’ospedale di Pretoria dove dall’8 giugno e’ ricoverato Mandela, per pregare, piangere e rendere omaggio al padre della loro liberta’, al fondatore del Sudafrica multirazziale, ormai rassegnati alla sua morte imminente. A terra i fiori, i cuori, gli animali di peluche sono un tappeto; sul muro i messaggi, le lettere, le foto e i disegni di bambini diventano una carta da parati; nel mezzo bandiere, simboli della lotta antiapartheid, palloncini, poco piu’ in la’, gente accampata con tende, in veglia, accanto a famiglie, scolaresche. Mandela, che il 18 luglio compira’ 95 anni, ricoverato per un’infezione polmonare, da almeno tre giorni e’ in condizioni ”critiche”. ”Mentre lui rimane in condizioni critiche, noi dobbiamo tenere lui e la sua famiglia nelle nostre costanti preghiere”, aveva dichiarato in giornata il presidente Jacob Zuma. Un mantra che i laconici e radi comunicati ufficiali non hanno variato, lasciando spazio a ogni sorta di voce e speculazione – c’e’ addirittura che lo crede gia’ morto da giorni. Oggi al capezzale di Mandela si sono riuniti alcuni notabili del clan reale dei Thembu, di cui l’ex presidente sudafricano e’ esponente, per discutere le sue ultime volonta’.
Dopo essersi riuniti ieri nella sua casa a Qunu, ”hanno voluto rendere visita a Tata (padre, formula di rispetto in lingua Xhosa, ndr) per vedere cosa convenga fare”, scrive oggi il sudafricano Times. Secondo indiscrezioni, Mandela vuole essere sepolto nel villaggio di Qunu, dove lui stesso ricorda di aver trascorso i piu’ begli anni della sua infanzia, e dove si ritiro’ a vita privata prima che la sua salute peggiorasse, e non il villaggio natale di Mvezo (30 km da Qunu). Secondo la stampa, la maggioranza del suo clan-famiglia vorrebbero trasferire a Qunu anche le spoglie di tre figli di Mandela, fatti interrare a Mvezo dalla nipote Mandla. E a Qunu, rilevano i media, e’ gia’ comparse una ruspa. Alla famiglia del leader sudafricano s’e’ appellato anche il presidente americano Barack Obama, che, con il beneplacito dei familiari, nella tappa sudafricana del suo tour dell’Africa, vorrebbe poter visitare il suo ”eroe personale”. Ma ormai il suo popolo e’ preparato a ”lasciare andare” il suo amato leader. ”E’ triste, ma non c’e’ nulla che possiamo fare oltre ad augurarci che lui sia in pace”, dice in lacrime Franz, accampato vicino al ”muro degli omaggi” davanti al Mediclinic Heart Hospital. ”Per me e’ come Gesu’… Mandela non si e’ mai vendicato di quelli che l’hanno perseguitato, ma ci ha detto di restare uniti”, confida Sibanyoni,, donna di 41 anni. ”Quando se ne andra’ – secondo Stephen Makanamsa – dobbiamo tenerci tutti per mano”. Questo e’ quello per cui ha lottato e sofferto Mandela, questo e’ quello che lui si aspetta dalla sua ”Nazione Arcobaleno”.
Il segretario generale dell’ Onu Ban Ki-moon ha dichiarato che il mondo intero prega per l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, che ha definito “uno dei giganti del ventesimo secolo” per il suo ruolo di leader anti-apartheid. Lo ha detto durante un ricevimento a New York per il cinquantesimo anniversario dell’Organizzazione per l’Unità africana (OUA), oggi Unione Africana. “So che i nostri pensieri sono per Nelson Mandela, la sua famiglia e le persone a lui vicine, tutti i sudafricani e le genti che nel mondo intero che sono state ispirate dalla sua rimarchevole vita e dal suo esempio”, ha detto Ban Ki-moon. “Diamo prova della stessa convinzione e della stessa motivazione lavorando al benessere e a un avvenire migliore per tutti gli africani”, ha aggiunto.
Servizio di Giulia Taccioli