(Meridiananotizie) Roma, 27 giugno 2013 – Il sistema sanitario in Italia attualmente è “double face”. Da un lato si vive più a lungo e in buona salute con un sistema di servizi sanitari in grado di intercettare i bisogni della popolazione e rispondere in maniera adeguata, e dall’altro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa rappresenta uno dei principali pericoli per questo settore. Questo è quanto è emerso dal dossier “Illuminiamo la salute. Per non cadere nella ragnatela dell’illegalità” presentato da Libera, Avviso Pubblico, Coripe e Gruppo Abele.
“Trasparenza, legalità, fiducia e integrità sono elementi essenziali nella costruzione di un sistema di tutela della salute e nella promozione del benessere.”- ha sottolineato don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale Libera – Un sistema affidabile e integro è uno strumento di rassicurazione contro uno dei rischi più temuti dalla popolazione, di fiducia nelle istituzioni e nella comunità, di promozione del capitale sociale. La salute si promuove anche contrastando l’illegalità.”
Secondo gli ultimi dati del 2011, la speranza di vita alla nascita era di 84,6 anni per le donne e di 79,4 anni per gli uomini. Gli italiani, però, non solo vivono più a lungo, ma la longevità si accompagna anche a migliori condizioni di salute durante l’intero arco di vita, con meno disabilità e meno malattie. Libera accerta che nonostante la pesante crisi economica, la spesa sanitaria totale è ancora nettamente inferiore a quella dei paesi con livello di sviluppo simile al nostro: 9,3% del Pil nel 2010 contro 11,6% in Francia e Germania.
Quanto a risultati in termini di salute, i dati indicano che, in media, il sistema dei servizi e’ in grado di intercettare i bisogni della popolazione e rispondere in maniera adeguata. Inoltre, il sistema sanitario e’ anche un importante fonte di lavoro e di reddito: da noi, ci sono circa 4 medici ogni 1000 abitanti, in linea con la media dei paesi Ocse, mentre abbiamo circa 6 infermieri ogni 1000 abitanti, contro una media europea di 8.
Illegalità, conflitti di interesse, corruzione, fino ai casi di infiltrazione mafiosa. Il dossier affronta il mondo della sanità da diversi punti di vista. Ad oggi 4 sono le aziende sanitarie che sono state commissariate per infiltrazioni della criminalità organizzata.
La rete europea contro le frodi e la corruzione nel settore sanitario, si sottolinea, ha stimato che nel 2012 in Europa il 5,6% del budget per la sanità è assorbito dalla corruzione. In Italia le stime effettuate dalla sola GdF per il triennio 2010/2012 indicano 1,6 miliardi di euro di perdita erariale; e si tratta solo dei reati effettivamente accertati dalle forze dell’ordine. Per la Corte dei Conti, nel 2012 il comparto sanitario è stato frequentemente oggetto dell’attività delle sezioni giurisdizionali e degli uffici di procura: il 2012 si e’ concluso con 44 sentenze definitive 223 delle sezioni giurisdizionali di appello per un totale di circa 5 milioni di euro. Sono state inoltre emesse altre 139 sentenze di primo grado da parte delle sezioni giurisdizionali regionali, con risarcimenti per un importo complessivo di oltre 41 milioni di euro.
Il servizio di Teresa Ciliberto
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