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Continui sono i malori tra i parenti delle vittime davanti la camera ardente. Stanno effettuando il riconoscimento dei loro cari, ad uno ad uno: corpi completamente straziati, quelle delle vittime dell’incidente del bus.
(MeridianaNotizie) Roma, 30 luglio 2013 – E’ un dolore senza alcuna sosta quello che si sta vivendo alla camera ardente di Monteforte Irpino (Avellino). E’ qui, nella palestra della scuola del comune avellinese, che c’è la stragrande maggioranza della salme. Su ogni bara è stata posta una rosa bianca. C’è chi quella bara l’abbraccia. Chi quasi la prende a pugni. E’ una lunga e straziante processione quella dei parenti delle vittime della strage del bus. C’è chi piange la madre, chi il figlio. E chi, nel cortile assolato, stringe in mano ciò che del loro caro resta: una collanina, un portafogli. A Monteforte, intanto, è arrivato anche il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. Quasi tutte le vittime, infatti, sono residenti nel comune della provincia di Napoli. E’ atteso anche il vescovo della Diocesi di Pozzuoli.
Continui sono i malori tra i parenti delle vittime davanti la camera ardente. Stanno effettuando il riconoscimento dei loro cari, ad uno ad uno: corpi completamente straziati, quelle delle vittime dell’incidente del bus. Urla strazianti si ascoltano sia nella camera ardente sia all’uscita, dove in tantissimi si stanno sentendo male. Prima le bare, poi le valigie. Anche una piccola, rosa, con l’immagine di Hello Kitty. Urla Mena di Pozzuoli. Ha appena saputo che sua sorella Enza, casalinga di 60 anni, è morta, così come il cognato. “Ho sentito mia sorella l’ultima volta alle 8:30 di ieri sera. Era felice, era tranquilla”, racconta. Poi quasi una beffa: la sorella di Mena è infatti morta in ambulanza, non sul luogo dell’incidente. “Abbiamo sperato fino all’ultimo, fino all’ultimo che fosse viva”, il lamento straziante della sorella.
In gita, tutti insieme, ci andavano spesso. Si conoscevano quasi tutti le vittime dell’incidente del pullman in Irpinia. Secondo quanto raccontano alcuni parenti delle vittime sull’autobus c’erano chi aveva deciso di trascorrere un fine settimane al complesso termale di Telese Terme (Benevento). Una gita che ieri ha previsto una tappa anche a Pietrelcina, nei luoghi di Padre Pio. Ad organizzare la gita “come sempre”, raccontano amici e parenti, era stato Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli (Napoli) che, neanche un mese fa, aveva compiuto 40 anni e che è fra le vittime dell’incidente. “Gli avevamo organizzato una festa a sorpresa – racconta Anna Caiazzo, che lavorava con lui -; era la sua passione organizzare gite. Fra dieci giorni dovevamo partire per la Croazia, tutti insieme, come sempre”.
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