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(MeridianaNotizie) Roma, 11 luglio 2013 – La fragilità del territorio italiano è aggravata dall’intensa urbanizzazione. È importante limitare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo, impedendo l’occupazione di altre aree verdi, contrastando la cementificazione selvaggia e l’abbandono delle terre marginali da parte degli agricoltori. Infatti negli ultimi 40 anni la superficie coltivata si è ridotta di circa il 28%. Questo è quanto è emerso dall’assemblea nazionale organizzata da Anbi, l’associazione nazionale bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari.
Secondo il presidente Massimo Gargano nel Lazio come in Italia oltre il 70% dei territori sono classificati ad alto rischio idrogeologico. Le risorse economiche per la riduzione del rischio idrogeologico dovrebbero essere sbloccate subito.
“I Consorzi di bonifica hanno realizzato e provvedono alla manutenzione e all’esercizio di un grande patrimonio di impianti ed infrastrutture idrauliche, destinate alla difesa del suolo – ha sottolineato Gargano – basti pensare ai circa 200.000 chilometri di canali o ai quasi 800 impianti idrovori.”
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