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(MeridianaNotizie) Roma, 1 luglio 2013 – L’opposizione ha lanciato un ultimatum al presidente egiziano Mohamed Morsi: deve lasciare il potere entro domani, alle 17, altrimenti sarà “disobbedienza civile”. E’ quanto si legge in un comunicato dei Tamarod (ribelli).
“Diamo a Mohamed Morsi fino alle 17 di martedì 2 luglio per lasciare il potere e permettere alle istituzioni statali di preparare le elezioni presidenziali anticipate”, si legge nel comunicato dei Tamarod pubblicato sul sito. In caso di rifiuto, “martedì alle 17 sarà l’inizio di una campagna di disobbedienza civile”. Sale a sette morti e piu’ di 600 feriti il bilancio degli scontri tra i sostenitori e gli oppositori del presidente egiziano Mohamed Morsi, secondo fonti mediche e della sicurezza. Cinque vittime si sono registrate ad Assiut, Beni Suef e Fayoum, a sud del Cairo; due nell’assalto al quartier generale dei Fratelli Musulmani.
Una marea umana ha invaso il Cairo e tutte le regioni dell’Egitto per dire al presidente Mohamed Morsi, il primo dei Fratelli musulmani, ‘vattene’. Si è trattato delle manifestazioni più imponenti mai avvenute dalla caduta di Mubarak nel 2011: secondo fonti dell’opposizione, circa 17 milioni di persone sono scese in strada. Scontri e incidenti si sono registrati al Cairo, dove è stata attaccata e incendiata la sede dei Fratelli Musulmani, e nel sud: il bilancio, al momento, parla di quattro morti, oltre a centinaia di feriti. Ma l’esercito ha dichiarato in serata la massima allerta, mentre i dirigenti dell’opposizione hanno chiesto al loro popolo di rimanere in piazza fino alle dimissioni di Morsi. Da parte sua, il presidente ha detto che non cederà mai.