La città ricorda la strage con un corteo. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “Fare chiarezza su questo feroce atto terroristico”.
(MeridianaNotizie) Roma, 2 agosto 2013- Dopo 33 anni restano ancora troppi punti oscuri sulla strage di Bologna, uno degli atti terroristici più gravi dell’Italia del dopoguerra. Erano le 10.25 del 2 agosto 1980 e l’orologio fermo divenne il simbolo delle tragedia. Come era già avvenuto per la Strage di piazza Fontana nel 1969, numerose furono le piste seguite, le smentite e le indiscrezioni, ma i mandanti della strage non sono mai stati scoperti. Nel 1995, 15 anni dopo, arrivarono le prime condanne in Cassazione ai danni di Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, neofascisti dei NAR accusati come esecutori materiali. nel 2000, vennero emesse ulteriori condanne a Massimo Carminati, a Federigo Mannucci Benincasa e Ivano Bongiovanni per depistaggio. Luigi Ciavardini, infine, fu condannato per la strage a 30 anni nel 2007. Ma ai familiari delle vittime tali condanne non bastano e chiedono ancora giustizia e verità sulla vicenda.
Uno striscione con su scritto “Bologna non dimentica” ha capeggiato il corteo partito questa mattina in ricordo delle 85 vittime della strage. Il presidente dell’associazione “2 agosto”, Paolo Bolognesi, ha commentato con soddisfazione la presenza alla giornata di commemorazioni , del ministro Graziano Delrio e del presidente della Camera, Laura Boldrini. “Fare chiarezza su questo feroce atto terroristico” ha chiesto a gran voce il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota inviata a Paolo Bolognesi. Napolitano ha inoltre sottolineato l’importanza del ricordo della strage, non solo come doveroso omaggio alle vittime ma anche per condividere la vicenda con le nuove generazioni.
Il servizio di Simona Berterame
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