La nota ufficiale del Rabbino Di Segno e gli auguri di Papa Francesco e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
(MeridianaNotizie) Roma, 4 settembre 2013 – “Da questa sera, per due giorni, gli ebrei di tutto il mondo festeggiano il Rosh haShanà, il Capodanno. E lo fanno anche a Roma dove vive la comunità ebraica più antica della diaspora e la più numerosa d’Italia. L’anno che inizia è il 5774 dalla creazione del mondo, una cifra che deriva dall’interpretazione letterale del racconto della Bibbia che parla della creazione in sei giorni. Più esattamente il Capodanno corrisponde al sesto giorno della creazione, in cui compare la prima coppia, che nello stesso giorno riesce a compiere il primo peccato.”
“In altri termini il Capodanno è una festa universale, il compleanno dell’umanità, in cui si celebra la centralità della creazione umana ma anche la fragilità morale e fisica di questa creazione. Se l’uomo dovesse essere giudicato per quello che fa non avrebbe scampo; serve la misericordia divina. Per questo i primi giorni dell’anno ebraico sono dedicati alla riflessione sulle nostre debolezze e all’invocazione della comprensione dall’alto. Giorni dolci e amari, festosi e terribili allo stesso tempo, dedicati a lunghe sedute di preghiera ma anche a riunioni famigliari. Non mancherà sulle tavole degli ebrei di Roma il miele, che accompagna la richiesta di un anno buono e dolce. Il clima di questi giorni di Capodanno è turbato dalle tensioni sulla scena internazionale e in particolare nella regione vicina alla terra d’Israele; all’orrore per quanto avviene in Siria si aggiunge la minaccia di un’estensione del conflitto che ci tocca tutti da vicino. Tutto questo dà un significato ancora più sentito e attuale alle nostre preghiere che invocano pace, umanità, misericordia e giustizia e che sembrano che siamo state composte apposta per questi giorni. Malgrado tutto, un anno buono e dolce a tutti.” Così il Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, in un intervento sul Messaggero.it.
Papa Francesco ha inviato una lettera al rabbino Di Segni, in occasione delle festività ebraiche. «In prossimità delle feste di Rosh Ha-Shanah, Yom Kippur e Sukkot – scrive il Pontefice -, desidero far pervenire all’intera Comunità ebraica di Roma l’augurio più vivo, unito al ricordo nella preghiera, affinché il Dio dei Padri effonda abbondanti benedizioni lungo tutto il corso del nuovo anno e rafforzi il cammino di amicizia tra ebrei e cristiani».
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