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Pacifici: “ un’opportunità per presentarci in una veste diversa. Una comunità che vuole aprirsi alla società”
(MeridianaNotizie) Roma, 25 settembre 2013 – Due comunità a confronto, due giunte unite sotto la Succà, la tradizionale capanna ebraica. In occasione dell’ultimo giorno di Succot, una delle più importanti festività del popolo di Israele, la giunta regionale del Lazio e quella della comunità ebraica di Roma hanno pranzato secondo il precetto ebraico, per consolidare i rapporti e ricordare la cerimonia del 16 ottobre, giorno in cui ricorre per i 70 anni della deportazione degli ebrei di Roma.
Un’opportunità per presentarci in una veste diversa – ha sottolineato Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica – una comunità che vuole aprirsi alla società, farsi conoscere sui propri costumi e sulla propria tradizione.
Un rapporto, secondo Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che continuerà ad essere solido e di grande collaborazione. Questo incontro, ha aggiunto Zingaretti, “è stata anche l’occasione per rendere partecipe una parte di Roma delle grandi sfide che abbiamo davanti e riconciliare i tanti attori della città, civili, sociali e religiosi, con un’istituzione che è uscita un pò ferita nel corso degli ultimi anni.”
Il Rabbino capo, Riccardo Di Segni, ha voluto inoltre porre l’accento sulla festa delle capanne, che la Comunità sta celebrando in questi giorni e che “ha un significato attualissimo”. La festività di Succot “segna il ricordo di un percorso di nomadi nel deserto, ma siccome ognuno di noi, come essere umano, ha una radice e un rischio di nomadismo – ha spiegato – dobbiamo rientrare in questa condizione per capire le radici del nostro essere. Quindi noi questo lo facciamo con molta serenità e gioia in questi giorni, costruendo dove possibile una capanna dove conserviamo i nostri pasti.”
Il servizio di Teresa Ciliberto
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