L’operazione “armamento” è costata al Comune di Roma circa 3 milioni di euro. Risorse che sono andate a coprire il costo delle nuove pistole (circa 250 euro l’una, secondo quanto fa sapere il Comando centrale dei vigili), dei corsi di formazione obbligatoria per gli agenti che decidono di armarsi e dell’affitto del Poligono di tiro per le esercitazioni.
(MeridianaNotizie) Roma, 25 settembre 2013 – Gli agenti della Polizia municipale capitolina, con l’arma indosso 24 ore su 24, “senza indennità aggiuntive” e “senza polizza assicurativa in caso di infortuni nell’esercizio delle proprie funzioni”, non si sentono sicuri. Per questo, a quanto denuncia Stefano Lulli, segretario romano del sindacato Ospol, “oltre 1000 vigili, su un totale di circa 3000 che risultano armati, sono pronti a riconsegnare la pistola al Comune di Roma”. A testimoniarlo anche l’associazione Arvu che, attraverso il presidente Mauro Cordova, spiega: “Ai vigili che ne fanno richiesta, l’arma è data in custodia h24 senza nessuna indennità. L’alternativa a custodire l’arma personalmente è quella di riconsegnarla a fine turno all’armeria del Comando centrale dei Vigili. Un’ipotesi impercorribile per chi è in servizio nei Comandi distaccati che, in questo caso, dovrebbe andare a prendere la pistola a via della Consolazione tutte le mattine e riportarcela tutte le sere.
A questo punto – prosegue Cordova – o il Campidoglio dà ai vigili un’indennità di 200 euro al mese per la custodia dell’arma, oppure allestisce armerie nei vari Comandi della città”. La problematica legata alla custodia dell’arma ha inciso, secondo i sindacati, anche sulla decisione dei vigili di armarsi. Lo dimostrano i numeri: dall’entrata in vigore del provvedimento di armamento dei vigili voluto dall’ex sindaco Gianni Alemanno e decollato nel 2009, risultano armati 2.746 agenti su un totale di quasi 6.000. Appena la metà, se si considerano anche le 123 nuove armi che saranno consegnate entro i primi di ottobre. “Gli obiettori, ovvero quelli che hanno rinunciato all’uso dell’arma – conferma Lulli – sono circa la metà del totale del Corpo dei vigili urbani”. Tant’è che nell’armeria del Comando centrale, secondo i sindacati, ci sarebbero ancora almeno un migliaio di armi in giacenza: acquistate ma non consegnate anche per l’elevato numero di obiettori. L’operazione “armamento” è costata al Comune di Roma circa 3 milioni di euro. Risorse che sono andate a coprire il costo delle nuove pistole (circa 250 euro l’una, secondo quanto fa sapere il Comando centrale dei vigili), dei corsi di formazione obbligatoria per gli agenti che decidono di armarsi e dell’affitto del Poligono di tiro per le esercitazioni.
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