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Ad insospettire le fiamme gialle, il fatto che l’impresa non possedesse terreni ed attrezzature tali da giustificare il personale assunto, con le relative giornate di lavoro certificate all’INPS.
(MeridianaNotizie) Roma, 26 settembre 2013 – Si definivano “braccianti agricoli” ma di agricoltura conoscevano ben poco i 618 soggetti denunciati all’Autorità giudiziaria, poiché responsabili per aver percepito indebitamente dall’I.N.P.S. circa 2 milioni di euro mediante la produzione e la presentazione di documentazione attestante falsi rapporti di lavoro agricolo.
La maxi truffa ai danni dell’Istituto di previdenza è stata scoperta dai finanzieri del Gruppo Bari al termine di una complessa ispezione fiscale e dalle successive articolate indagini di polizia giudiziaria, eseguite nei confronti di una società cooperativa che commercializzava prodotti ortofrutticoli nei comuni di Mola di Bari, Casamassima (BA) e Brindisi.
L’attività ispettiva, che ha riguardato le annualità dal 2009 al 2011, ha fatto emergere che l’impresa verificata non possedeva terreni ed attrezzature tali da giustificare sia il numeroso personale alle proprie dipendenze che le conseguenti giornate di lavoro agricolo certificate all’I.N.P.S. I 618 “falsi braccianti” sono stati denunciati all’A.G. per truffa nei confronti dello Stato volta all’indebita percezione di indennità erogate dall’INPS nel settore agricolo.
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