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Il 21 settembre ci sarà una grande manifestazione che partirà da piazza della Repubblica e arriverà in piazza SS. Apostoli dove si terrà un’assemblea pubblica con musica e interventi
(MeridianaNotizie) Roma, 3 settembre 2013 – “Mai più discarica”, “Scempio al Divino Amore”, questi alcuni degli striscioni con i quali un gruppo di circa cento persone, appartenenti ai comitati del presidio “No discarica Divino Amore” portano avanti la lotta contro l’ipotesi di una discarica a Falcognana. Questa volta la protesta è avvenuta sotto il Ministero dell’Ambiente per chiedere un incontro con il ministro dell’ambiente Orlando. Muniti di fischietti e megafoni hanno manifestato nella speranza che una delegazione possa essere ascoltata da Orlando e possa partecipare ai tavoli tecnici, come ci spiega Andrea Roticiani, portavoce del comitato Santa Maria delle Mole. Dello stesso parere Stefano Ambrosetti, presidente dell’associazione Cuore Tricolore.
Indignati i manifestanti presenti. Inoltre il 21 settembre ci sarà una grande manifestazione che partirà da piazza della Repubblica e arriverà in piazza SS. Apostoli dove si terrà un’assemblea pubblica con musica e interventi, come ha sottolineato il consigliere del IX Municipio e presidente dell’associazione “Presidio No Dicarica Divino Amore”, Alessandro Lepidini. “Il segnale che vogliamo dare e’ assoluta contrarietà alla devastazione territoriale – ha continuato Lepidini – soprattutto e’ assurdo che su una tematica così importante ci sia tutto questo segreto e che noi non veniamo coinvolti al tavolo tecnico. Non si possono prendere decisioni così importanti senza che i cittadini vengano coinvolti. Questa modalità non va bene e noi il 21 settembre daremo un segnale forte di cambiamento”.
Il presidente dell’associazione ha inoltre ricordato l’approvazione da parte “di un municipio unito della mozione per l’interdizione del traffico su via di Porta Medaglia, individuata come via d’accesso per la discarica. Noi siamo contrari non solo alla discarica di Falcognana ma a tutte le discariche”. “Abbiamo appena appreso dalle forze dell’ordine che non ci fanno entrare e quindi non ci sarà nessun incontro al ministero. Si conferma la chiusura delle istituzioni a qualsiasi dialogo. Noi stiamo cercando di canalizzare la protesta in maniera non violenta ma loro sono sordi a tutte le nostre istante – ha aggiunto Lepidini. Questi comportamenti che seguono un modello autoritario non vogliamo più subirli. E’ un segnale chiaro di indisponibilità “. Dopo l’annuncio i manifestanti hanno così deciso di terminare la manifestazione.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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