Secondo l’Onbu la missione delle Nazioni unite che ha terminato il suo lavoro, ha ottenuto diversi documenti e campioni oltre ad aver condotto svariate interviste 
(MeridianaNotizie) Roma, 30 settembre 2013 – Gli ispettori Onu che indagano in Siria su alcuni siti nei quali sarebbero stati perpetrati attacchi chimici hanno concluso la loro missione e hanno lasciato Damasco, mentre sono in arrivo, gli esperti nello smantellamento dell’arsenale chimico attesi per domani. L’equipe che ha indagato sugli attacchi chimici, dovrà presentare il suo rapporto entro la fine di ottobre.
La missione delle Nazioni unite che ha terminato il suo lavoro, ha ottenuto diversi documenti e campioni oltre ad aver condotto svariate interviste, secondo l’Onu. Essa aveva individuato sette zone dove gli attacchi chimici potrebbero aver avuto luogo sulla base di informazioni fornite da regime e opposizione. Si tratta di Khan al Assal, nella provincia settentrionale di Aleppo dove Damasco e ribelli si accusano reciprocamente di aver fatto ricorso alle armi chimiche il 19 marzo; Sheikh Maqsoud, quartiere di Aleppo (13 aprile); Saraqeb, nella provincia nord occidentale di Idleb (29 aprile); la regione della Ghouta nei pressi di Damasco dove l’Onu ha già confermato l’uso del gas sarin il 21 agosto; Bahhariye, ancora nelle vicinanze di Damasco (22 agosto); Jobar, quartiere periferico del nord est di Damasco (24 agosto); Ashrafie Sahnaya, nella provincia di Damasco (25 agosto). Secondo fonti dell’Onu che si sono espresse in condizione di anonimato, gli ultimi tre attacchi sono stati denunciati dal governo siriano mentre infuria la polemica su quello del 21 agosto.
Il servizio di Sabrina Agasucci
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