Damasco si dice pronta ad applicare le direttive delle Nazioni Unite e plaude all’accordo Usa-Russia come ad una
propria vittoria, Mosca è pronta a partecipare alle spese per lo smantellamento dell’arsenale chimico ma non nel proprio territorio
(MeridianaNotizie) Roma, 16 settembre 2013 – Oggi sul tavolo del Consiglio di sicurezza è stato presentato il rapporto degli ispettori Onu sulla Siria, mentre la Commissione d’inchiesta presenta il suo report al Consiglio dei diritti dell’uomo. Il rapporto degli ispettori Onu mostra “segni di colpevolezza” tra cui la traiettoria dei missili e parla dell’uso di 350 litri di sarin nell’attacco del 21 agosto a al Ghouta. E mentre Damasco si dice pronta ad applicare le direttive delle Nazioni Unite e plaude all’accordo Usa-Russia come ad una propria vittoria, Mosca – scrivono media russi – è pronta a partecipare alle spese per lo smantellamento dell’arsenale chimico ma non nel proprio territorio. Nel rapporto degli ispettori Onu al segretario generale Ban Ki moon si afferma che il 21 agosto a al-Ghouta armi chimiche sono state usate su scala “relativamente larga” contro civili, “tra cui bambini”. Secondo l’Eliseo il presidente francese, Francois Hollande, e i capi delle diplomazie americana e britannica, John Kerry e William Hague, hanno definito “essenziale” l’approvazione di una “risoluzione forte e vincolante” all’Onu sulla Siria.
Hollande, secondo il suo entourage, ha sottolineato che i tre alleati devono “mantenere la linea della fermezza che ha consentito di inquadrare questo processo diplomatico e della solidarietà”. Francia, Gb e Usa, auspicano di poter lavorare a una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu “entro la settimana” a New York, aggiungendo che il rapporto degli ispettori delle Nazioni unite che sarà pubblicato oggi rappresenta “indubbiamente un’occasione favorevole per un passo avanti”. Hollande, Hague e Kerry, nel corso di un incontro a Parigi al quale era presente anche il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, hanno auspicato “un calendario preciso” per il controllo e lo smantellamento dell’arsenale chimico del regime siriano, rende noto l’Eliseo. Sulla Siria ”non tollereremo misure dilatorie” da parte del regime siriano: lo ha detto il segretario di Stato Usa, John Kerry, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Parigi con i ministri degli Esteri di Francia e Gran Bretagna, Laurent Fabius e William Hague.
Se il regime siriano di Bashar al-Assad ”verra’ meno ai suoi doveri, ci saranno delle conseguenze (….) Se la diplomazia dovesse fallire, l’opzione militare e’ sempre sul tavolo, ha ribadito Kerry a Parigi. Il presidente siriano Bashar al-Assad ”ha perso ogni legittimità’, ha aggiunto Kerry. Secondo il segretario di Stato questo ”e’ un momento cruciale. Se riusciamo ad ottenere una soluzione negoziale” per la Siria ”vinceremo la pace”. E’ arrivato il tempo non più di convincere ma di costringere l’opposizione siriana a partecipare al tavolo del negoziato: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov in una conferenza stampa a Mosca trasmessa dalla tv russa. Qualsiasi appello per una rapida risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu in base al capitolo sette (che prevede anche l’uso della forza, ndr) dimostra una carenza di comprensione dell’accordo russo-americano sulle armi chimiche in Siria, ha detto Lavrov. In Siria “serve una risoluzione del Consiglio di Sicurezza piuttosto forte” ma il ministro degli esteri Emma Bonino si dice “abbastanza fiduciosa” che l’accordo Kerry-Lavrov “possa portare all’inizio della conferenza ‘Ginevra 2‘ e penso che un nuovo movimento stia cominciando. Nulla è da prendere per garantito, bisogna lavorarci molto, ma sono ottimista”. Ne ha parlato con i giornalisti lasciando la Conferenza di Alto livello per “Un New Deal per la Somalia” a Bruxelles.
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