Solo tra Napoli e provincia ci sono oltre 1500 forni tossici ed il numero è in crescita, le condizioni igienico-sanitarie pericolosissime e che realizzano un prodotto nocivo
(MeridianaNotizie) Roma, 1 ottobre 2013 – In tempi di crisi la camorra è in grado di ramificarsi nel territorio a velocità impressionante, e sfruttare pezzi di mercato in difficoltà. “La camorra dall’inizio della crisi economica ha messo nuovamente e prepotentemente le mani sul mercato alimentare del napoletano e casertano. In particolare stanno proliferando forni abusivi di pane ovunque”. La denuncia inquietante arriva dal presidente dell’Unipan, Unione panificatori Campani, Mimmo Filosa e dal coordinatore dei Verdi Ecologisti campani Francesco Emilio Borrelli. “Solo tra Napoli e provincia ci sono oltre 1500 “forni tossici” ed il numero è in crescita – continuano Borrelli e Filosa – Forni in condizioni igienico-sanitarie pericolosissime, che realizzano un prodotto anche tossico: usano gusci di nocciole trattati con agenti chimici e quindi nocivi, se non legni trattati con vernici e solventi tossici”.
“Il problema più grave e che oltre alla filiera totalmente illegale che parte dal forno abusivo e arriva alla vendita illegale per strada spesso ancora nei cofani delle macchine o con bancarelle improvvisate il pane della camorra è arrivato nei supermercati e nei salumieri legali. D’altronde i clan hanno capito che in un momento economicamente drammatico come quello attuale i cittadini possono rinunciare a tutto ma non al cibo. Per questo invochiamo un intervento drastico da parte dello Stato con la istituzione di un tavolo permanente in Prefettura tra Asl, comuni e forze dell’ ordine e l’ applicazione della legge regionale sulla tracciabilità del pane”. Sarà cura dei Verdi e dell’Unipan consegnare nei prossimi giorni un dossier sui nuovi forni abusivi nel napoletano al Questore di Napoli.
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