La ragione del gesto è “denunciare lo smantellamento e i tagli all’istruzione pubblica perpetrata dal governo Letta
(MeridianaNotizie) Roma, 2 ottobre 2013 – Vernice rossa nelle scalinate del Ministero dell’Istruzione di Viale Trastevere; il gesto non è stato compiuto da Graziano Cecchini, l’uomo che di rosso tinse la Fontana di Trevi ma bensì dalla formazione di estrema destra Blocco Studentesco. La ragione del gesto è “denunciare lo smantellamento e i tagli all’istruzione pubblica perpetrata dal governo Letta in continuità con le precedenti legislature, motivi non lontani da quelli che lo scorso anno portarono il movimento studentesco di CasaPound Italia a numerose mobilitazioni” comunica l’organizzazione e anche gli stessi volantini, lanciati sui gradini del dicastero.
“E’ chiaro che la linea di condotta intrapresa dall’attuale governo Letta è la stessa intrapresa dalla precedente legislatura di Mario Monti. Per risanare il deficit del nostro paese, la strategia di questi governi tecnici o delle “larghe intese”, sotto i dettami di Fondo Monetario e BCE, passa attraverso lo smantellamento dello stato sociale, di cui la scuola e l’istruzione sono il primo fondamento – afferma Fabio Di Martino, responsabile romano del Blocco Studentesco – I presidi per mancanza di fondi- conclude Di Martino – sono costretti a chiedere il contributo volontario, mentre a gravare ulteriormente sulle famiglie arriva un taglio di 50 milioni di euro destinati al contributo per l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie stesse. Sono poca cosa gli 8 milioni destinati a questo contributo da parte del trio Letta, Carrozza e Saccomanni. Di fatto non più di un palliativo”.
Luisa Deiola
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