I sindacati ribadiscono con forza la richiesta di un anno di proroga all’applicazione della riforma, il tempo necessario per una riorganizzazione seria della Cri.
(MeridianaNotizie) Roma, 17 ottobre 2013 – “La Croce Rossa deve rimanere pubblica. Meno interessi privati”. “Lo Stato ci vuole morti”. Questi solo alcuni degli slogan esposti a Montecitorio da alcuni lavoratori della Croce Rossa Italiana contro la “Privatizzazione”. I dipendenti sono scesi in piazza assieme alle federazioni di categoria Cgil Cisl Uil e Cisal per chiedere garanzie a tutela dei 4.000 lavoratori della Croce Rossa Italiana.
Al centro della protesta la fretta con la quale si sta procedendo al riordino della Cri, trasformata da ente pubblico in associazione di diritto privato, e le incertezze sul piano della tenuta occupazionale e retributiva. I sindacati ribadiscono con forza la richiesta di un anno di proroga all’applicazione della riforma. Il tempo necessario per una riorganizzazione seria della Cri e per la definizione condivisa di punti essenziali come i livelli dei servizi, i fabbisogni di personale e la tutela dei lavoratori.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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