II fuoco è simbolo dell’animo di Marco che, con la sua schietta umanità, ha conquistato tutti, motociclisti e non motociclisti e che ha saputo diventare un Campione facendoci sentire campioni assieme a lui.
(MeridianaNotizie) Roma, 23 ottobre 2013 – A due anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli sull’asfalto di Sepang, la sua Coriano si ritroverà alle 18:58 al monumento ‘Ogni Domenica’, donato dalla Dainese in ricordo del ‘Sic’, per assistere alla ‘fiammata’ straordinaria per ricordare il giovane pilota della MotoGp. “All’imbrunire per 58 secondi il fuoco si riaccende, quel fuoco e passione che Marco ha lasciato nel cuore di tutti i corianesi e non solo”, scrive il Comune.
Anniversario Marco Simoncelli – l’opera di Coriano : Una fiamma lunga tre metri, che spara tumultuosa e parallela al terreno per dare I’emozione della corsa, la tensione della partenza, I’impeto del duello e per testimoniare la presenza di Marco Simoncelli. II fuoco è simbolo dell’animo di Marco che, con la sua schietta umanità, ha conquistato tutti, motociclisti e non motociclisti e che ha saputo diventare un Campione facendoci sentire campioni assieme a lui. L’opera, chiamata OGNI DOMENICA, nasce da un incontro tra Paolo e Rossella Simoncelli e Lino Dainese che ha affidato la realizzazione all’artista Arcangelo Sassolino con supporto di Silvia Dainese dello studio GRISDAINESE, per I’architettura e iI landscape.
Anniversario Marco Simoncelli – la partita benefica al Tardini : Poi il 17 novembre, appuntamento al Tardini di Parma, per la partita dal “cuore cilindrico”. Cantanti contro piloti in ricordo del Sic. La Nazionale cantanti e la formazione ‘Amici del Sic’, che avrà come capitano Valentino Rossi, si sfideranno in una partita a scopo benefico. L’obiettivo, infatti, è raccogliere fondi per la realizzazione di un centro diurno per disabili a Coriano, la cittadina nel Riminese in cui Marco è cresciuto. È il primo progetto italiano della Fondazione Marco Simoncelli.
Ad organizzarla la Fondazione e la fidanzata Kate. «Poteva non essere un pilota, ma un calciatore. A giocare era bravo. A dieci anni – andava già sulle minimoto – voleva fare i provini, quelli per le giovanili importanti. Poi ha scelto di correre». Da poco dopo quel drammatico 23 ottobre, lei, 24 anni, lavora alla Fondazione Simoncelli, dorme a casa dei genitori del pilota e «no, in quella che avevamo pensato per noi, non andrò mai a vivere, anche se è stupenda, ci andrà la sorella, Martina, quando avrà voglia», e «no, non potrei più tornare a Bagnatica (Bergamo) che è così triste: qui invece c’è il mare e non mi pesa alzarmi la mattina e sapere che lavorerò per fare del bene».
Il 17 novembre, lei ci sarà, 58 volte ci sarà.
Cristina Pantaleoni
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