“La pratica va integrata con qualcosa che non le posso spiegare al telefono”. Queste le parole pronunciate da un impiegato di una società riconducibile al Comune di Nettuno 
(MeridianaNotizie) Roma, 10 ottobre 2013 – Un impiegato aveva un metodo tutto suo per fare soldi, peccato però che non conosceva una regola base: mai parlare al telefono di questioni non proprio ortodosse. “La pratica va integrata con qualcosa che non le posso spiegare al telefono”. Queste le parole pronunciate da un impiegato di una società riconducibile al Comune di Nettuno che è stato arrestato ieri dalla Polizia.
Le indagini “lampo” che hanno portato al suo arresto, condotte dagli agenti del Commissariato di Anzio-Nettuno, sono iniziate a seguito di una denuncia da parte del titolare di un esercizio commerciale del posto. L’uomo ha riferito agli investigatori di essersi rivolto ad un ufficio del Comune per lo svolgimento di una pratica relativa al trasferimento dell’insegna di un suo negozio che sarebbe stato spostato in altra sede. Successivamente alla presentazione dei documenti necessari e dei pagamenti delle marche da bollo dovute, ha ricevuto una “strana” telefonata.
A contattarlo è stato proprio un dipendente incaricato di svolgere quel tipo di pratica, che gli ha comunicato la necessità di un “qualcosa” .. di una “integrazione”… per portare a termine in tempi brevi e positivamente la sua istanza. L’uomo, letteralmente sbigottito da tale richiesta, ha chiesto spiegazioni più chiare: il dipendente ha quindi fatto capire che c’erano da pagare personalmente a lui ulteriori 150 euro. I due, stabilito un incontro per il giorno seguente presso il negozio per “definire l’affare”, si sono salutati.
La vittima ha quindi deciso di rivolgersi alla polizia, formalizzando una denuncia agli agenti del commissariato di Nettuno che si sono appostati nelle vicinanze del luogo stabilito per l’incontro.
A “consegna” avvenuta gli agenti sono intervenuti, bloccando il dipendente. L’uomo è stato trovato in possesso delle banconote che i poliziotti avevano precedentemente contrassegnato.
G.M., 61enne originario di Cosenza, è stato quindi accompagnato negli uffici di Polizia ed arrestato per il reato di concussione.
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