“Con le buste trasparenti noi non c’entriamo” hanno ribadito la maggioranza dei 36 candidati della sessione odierna per la figura di Funzionario dei Processi Comunicativi e Informativi.
(MeridianaNotizie) Roma, 19 novembre 2013 – Non deve essere stato facile per candidati ammessi agli orali di selezione per la figura di Funzionario dei Processi Comunicativi e Informativi, sostenere un esame dopo il polverone sollevato venerdì dal sindaco Ignazio Marino, che ha sollevato dubbi sulla regolarità del concorsone comunale. Solo ieri il vicesindaco Luigi Nieri ha confermato l’invio degli atti alla magistratura, anche se non è previsto l’annullamento di nessuno dei 22 concorsi incriminati. “Con le buste trasparenti noi non c’entriamo” hanno ribadito la maggioranza dei 36 candidati della sessione odierna, in corso alla sede del Dipartimento Comunicazione e Grandi Eventi in Circonvallazione Ostiense 191. “Sostenere l’esame stamattina dopo un fine settimana in bilico per me ha determinato una resa inferiore – racconta Irene, da Campobasso, laurea in Scienze della Comunicazione e master in New Media – l’ho scritto anche al sindaco su Facebook, e chiedo una risposta. Uno studia studia, e il sindaco si è permesso di dire che siamo raccomandati. Mi domando se sia normale uscirsene venerdì, e poi fare la conferenza stampa soltanto ieri alle 17 mandando tra l’altro il vicesindaco”. Al centro della polemica la questione delle buste, alcune infatti avevano l’interno bianco anziché viola, una caratteristica che, secondo il primo cittadino di Roma, avrebbe violato l’anonimato dell’esame. Sulla storia delle buste Irene spiega: “Mi sembra un po’ buttata lì, avevamo la telecamera alle preselezioni che sono andate in diretta streaming. Anche le correzioni sono state sorvegliate”.
Nel gruppetto degli ammessi agli orali c’è una “intrusa”, Marianna, una candidata che ha fatto ricorso dopo non essere stata ammessa all’orale, denunciando presunte irregolarità nel verbale della seconda prova scritta. “Abbiamo sostenuto la seconda prova – racconta – al Regina Apostolorum, in un’aula con un’apertura sul tetto, dove sopra passeggiavano le persone, con effetti inevitabili sulla mia concentrazione. Ho chiesto di essere spostata ma al momento del ‘trasloco’ ci hanno detto che non c’era posto e di non preoccuparci.” Una situazione poco piacevole che non appare nei verbali della prova. “Non c’è stata parità di trattamento secondo me” conclude Marianna. La donna inoltre non ha segnalato raccomandazioni dirette, ma ammette di avere numerosi dubbi: “Non ho la prova lampante di una raccomandazione, ma ho la prova di gente valida che è stata esclusa”.
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