“Genitore 1” e “Genitore 2” prendono il posto di “padre” e “madre” sul libretto delle giustificazioni al liceo classico Mamiani. La decisione è della preside che risponde alla pioggia di polemiche.
(MeridianaNotizie) Roma, 14 novembre 2013 – Lo storico liceo classico Mamiani di Roma cancella le parole “padre” e “madre” dal libretto delle giustificazioni, per far posto a “Genitore 1” e “Genitore 2“. La notizia fa ancora più scalpore se si considera la fama dell’istituto: è il liceo di “Porci con le ali”, quello dove hanno studiato, tra i tanti, il premio Nobel Emilio Segrè, Altiero Spinelli e Nicola Piovani.
A prendere tale decisione è stata la preside, Tiziana Sallusti, che risponde alle critiche ricevute, in particolar modo dal Pdl “è stata una cosa naturale e nel pieno rispetto del diritto di famiglia, anzi, una cosa richiesta dalle stesse famiglie; la famiglia è cambiata, e la metà degli studenti vivono in nuclei allargati”. Prima del liceo, aveva preso la stessa iniziativa il Comune di Bologna, per quanto concerne i moduli di iscrizione alle scuole. Anche in questa circostanza ci sono state polemiche, soprattutto, ancora una volta, dal Pdl. “Quando abbiamo dovuto rifare la modulistica – continua la preside – mi è sembrata la cosa più naturale possibile far scrivere quella dicitura. La scuola deve rispettare tutti i tipi di famiglia, se è naturale ben venga, ma se ci sono dei genitori separati e risposati, di questo la scuola non può non tenere conto”. “Quando uno studente si ammala – conclude – e vuole andare a casa, se a prenderlo arriva il nuovo compagno della madre, dopo aver correttamente lasciato in segreteria gli estremi di un documento e che a tutti gli effetti, insieme alla madre, si occupa del ragazzo, non bisogna lasciarglielo portare via?”.
Federico Iadicicco, membro della costituente regionale di Fratelli d’Italia, ha definito l’iniziativa del liceo Mamiani una “boutade propagandistica”. Anche il capogruppo Pdl di Roma, Sveva Belviso, tuona “si tratta di una ridicola carnevalata arrivata in anticipo sulla stagione”. Sarebbe “un’idiozia ideologica” per Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia). A tutte queste polemiche la preside ha risposto inoltre “invece di fare critiche i politici dovrebbero occuparsi di fare politiche davvero a sostegno della famiglia. Questa è rappresentata da chi vive sotto lo stesso tetto prendendosi cura l’uno dell’altro e ai ragazzi, quando sono amati, queste quisquilie interessano poco”.
Immancabile anche il commento dell’ex sindaco di Roma Alemanno “purtroppo le cattive mode attecchiscono più velocemente delle altre. Da quando il Ministro Kyenge ha proposto di sostituire la definizione di padre e madre con genitore 1 e genitore 2 questa suggestione negativa sta circolando negli ambienti progressisti e fa tendenza tra tutti i dirigenti che vogliono rappresentarsi come illuminati trasgressori della tradizione”. L’ex ministro si augura che questa iniziativa venga corretta dal Provveditorato, ricordando che la Costituzione “parla esplicitamente di famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna finalizzata alla procreazione e qualsiasi altra idea in merito non solo colpisce la nostra tradizione civile e religiosa, ma è contraria al nostro dettato costituzionale e quindi deve essere immediatamente corretta”.
La consigliera capitolina Sel Imma Battaglia, invece, difende l’operato della preside Sallusti. “Proporrò di estendere il provvedimento a tutte le scuole‘, ha dichiarato, ammirando la “lungimiranza della preside del Mamiani che è rimasta in ascolto del processo evolutivo delle famiglie ed è stata capace di adeguarsi e accogliere le istanze del contesto sociale in perenne mutamento, lavorando affinché ci sia attenzione alle esigenze dei ragazzi che vivono nelle famiglie allargate, anche arcobaleno; la scuola è il perno della cultura e dello sviluppo e deve essere al fianco dei giovani, attraverso il ruolo fondamentale degli insegnanti”. Battaglia ha annunciato che sarà riunita una Commissione congiunta Scuola e Politiche Sociali per la proposta di estensione del “modello Mamiani” a tutte le scuole di Roma e per “avviare corsi di formazione e aggiornamento per gli insegnanti sul tema della dialettica inclusiva nella scuola, affinché si evidenzi senza ideologie il ruolo sociale della famiglia piuttosto che quello genetico e si rafforzi quello fondamentale dell’educazione e della formazione nell’accompagnare e sostenere il complesso percorso della costruzione dell’identità dei nostri giovani”.
Il Capogruppo de “LaDestra” Francesco Storace, in merito all’iniziativa, ha presentato un’interrogazione al vicepresidente e assessore Formazione, Ricerca, Scuola e Università della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. Nell’interrogazione si contesta l’operato della preside Sallusti, definita dal “presidente dell’’Associazione nazionale presidi’, Giorgio Rembado, una decisione di stampo ideologico; il ‘Movimento italiano genitori’ l’ha definita come una decisione non democratica e il ministero dell’Istruzione ha precisato che per l’aspetto relativo alle modalità delle giustificazioni ogni istituto si autodisciplina”. “La famiglia naturale – continua l’interrogazione – formata da una madre, un padre e la prole, è prevalente rispetto alle tipologie richiamate dalla preside del liceo in oggetto e la varietà dei nuclei famigliari cui si riferisce la dirigente scolastica non è contenuto nè nella Costituzione italiana nè nello Statuto regionale”. Il consigliere ha chiesto all’assessore Smeriglio quale posizione abbia assunto l’esecutivo della Regione e quali provvedimenti saranno presi nei confronti della preside del liceo, al fine di “evitare di creare, con il pretesto dell’autonomia scolastica, un pericoloso precedente che possa estendersi anche presso gli altri istituti scolastici della regione Lazio, minando il nostro ordinamento”.
Aurelio Ponzo
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