Ex prostitute diventano carnefici di colleghe ed estorcono denaro con l’appoggio di un 61enne che si spaccia appartenente alle forze dell’ordine. Una delle aguzzine procura un aborto ad un’altra ragazza che si prostituiva e sotterra il feto di quattro mesi in una buca
(MeridianaNotizie) Roma, 29 novembre 2013 – Arrestate due ex prostituite, una rumena di 23 anni e una moldava di 18 anni, e un cittadino italiano 61enne che costringevano con violenza e minacce due ragazze dell’est europeo a consegnare, con cadenza settimanale, una parte cospicua dei loro introiti per poter occupare le piazzole di sosta della via Tiburtina, dove si prostituivano.
Dalle prime luci dell’alba, a Guidonia Montecelio, i carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, due donne con precedenti penali ex prostitute, e un cittadino italiano di 61 anni che costringevano con violenza e minacce due ragazze dell’est europeo a consegnare, con cadenza settimanale, una parte cospicua dei loro introiti per poter occupare le piazzole di sosta della via Tiburtina, ove si prostituivano.
La cittadina romena è altresì indagata perché avrebbe procurato, clandestinamente, ad altra ragazza che si prostituiva, un aborto con successiva soppressione del feto al quarto mese di vita che sarebbe stato occultato in una buca scavata nel terreno. Il cittadino italiano per dare maggiore forza alle proprie minacce si qualificava quale appartenente alle forze dell’ordine minacciando in una occasione le due donne con una pistola.
L’indagine, partita dalla denuncia delle vittime lo scorso di settembre dai Carabinieri di Tivoli, si inquadra in un’attività più vasta per arginare il dilagante fenomeno della prostituzione lungo le consolari della Capitale.
Serena Ingrati
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