Pedopornografia, sale il numero in Italia. Google: stop a ricerche sugli abusi sessuali online

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Non solo il caso delle due minorenni che si prostituivano in un appartamento su viale Parioli. Chi indaga registra quindi un costante aumento del fenomeno.

(MeridianaNotizie) Roma, 18 novembre 2013 – Sono aumentati tra il 35 e il 37 per cento i procedimenti per prostituzione minorile e pedopornografia aperti dalla procura di Roma. Secondo quanto si apprende dagli inquirenti, dal primo luglio 2012 al 30 giugno 2013, sono quasi 400 i procedimenti aperti in materia a piazzale Clodio. Si tratta appunto di un dato che fa registrare un aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, appunto del 35/37 per cento.

Pedopornografia – la risposta di Google : Ed era tempo che si chiedeva al motore di ricerca più famoso del mondo di impegnarsi attivamente per contrastare la pedopornografia in rete. E così l’amministratore delegato Eric Schmidt ha annunciato lo stop alle ricerche di contenuti pedopornografici con Google: il gruppo sta sviluppando una nuova tecnologia che consentirà di bloccare un gran numero di ricerche pedopornografiche su Internet. google1

Schmidt, in un articolo pubblicato dal tabloid britannico “Daily Mail”, spiega che sono stati individuati più di 100.000 tipi di ricerca legati alla pedopornografia: ora potranno essere bloccati. Le limitazioni si applicheranno inizialmente ai paesi di lingua inglese, ma saranno estese entro sei mesi al resto del mondo (altre 158 lingue). L’annuncio arriva poco prima del vertice sulla sicurezza in Internet che si terrà oggi a Londra.

Il premier David Cameron a Downing Street incontrerà i vertici di Google, di Microsoft e altre società per fare un punto della situazione . Google – spiega l’ad – ha mobilitato più di 200 dipendenti sullo sviluppo di nuove tecnologie per controllare il problema: «Abbiamo impostato con precisione Google Search per individuare nei nostri risultati i link legati all’abuso sessuale sui bambini. Anche se nessun algoritmo è perfetto e Google non può impedire che i pedofili aggiungano nuove immagini sul web, le novità introdotte hanno consentito di ripulire i risultati di più di 100.000 applicazioni potenzialmente correlati di abusi sessuali sui minori».

La Redazione

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