Ammissibili solo 720 ordini del giorno sui 200mila presentati legati alla delibera 102, ovvero la delibera “madre”. Appena il presidente dell’assemblea capitolina ha annunciato all’aula, poco dopo le 19, la loro inammissibilità, l’opposizione e’ esplosa con fischi e urla “Commissario, Commissario” e “A casa!”.
(MeridianaNotizie) Roma, 5 dicembre 2013 – Non è proprio il secondo round in Consiglio Comunale. Sul ring Marino e la sua giunta da una parte e dall’altra l’opposizione che vede tra i suoi esponenti più agguerriti Alessandro Onorato (Lista civica Marchini), Sveva Belviso, Marco Pomarici (Ncd) e il picchiatore “involontario” Dario Rossin (Fdi). Il duello non si combatte al classico mezzogiorno di fuoco però, i lottatori comunali si incattiviscono con il calar delle tenebre. Alle 19 per la precisione quando il presidente dell’assemblea capitolina, Mirko Coratti, annuncia la decadenza di quasi tutti gli ordini del giorno presentati dall’opposizione: ne restano da discutere 720, in gran parte firmati da Dario Rossin (Fdi), sugli oltre 210 mila depositati dai consiglieri di minoranza.
A quel punto parte la bagarre, da cui si tirano fuori i grillini comunali. Il centrodestra occupa l’aula, alcuni esponenti di Fratelli d’Italia srotolano uno striscione con scritto «bilancio illegale, commissario subito», i consiglieri del Nuovo centrodestra si imbavagliano e Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini, tuona: «Solo i tribunali potranno fermare questa pseudo dittatura delle banane dell’improbabile Marino». Marco Pomarici (Ncd) si accoda: «Faremo ricorso agli organi competenti, la maggioranza di centrosinistra ha deciso di mandare a casa Marino con questa decisione». Gianni Alemanno parla di «violenza contro le opposizioni come non si era mai vista in consiglio comunale». E Sveva Belviso si affida alla storia, paragonando il sindaco ad Attila. «Tutto come previsto – commenta Alfio Marchini – Dopo aver scaricato sulle responsabili spalle del prefetto l’irresponsabilità del sindaco, che si è presentato in aula fuori tempo e con un bilancio irricevibile, sono passati alla fase due: calpestare i diritti dell’opposizione con arroganza e incoscienza».
L’assemblea tornera’ a riunirsi questa mattina alle 12 per proseguire ad oltranza ma per i consiglieri di opposizione la battaglia non e’ ancora terminata. “Faremo ricorso agli organi competenti – ha assicurato il consigliere del Nuovo Centrodestra, Marco Pomarici – Da ora in avanti saremo presenti e voteremo quel che è rimasto. Da domani sarà un ruolo terzo a decidere”. “Sono degli irresponsabili: solo i tribunali potranno fermare questa pseudo dittatura delle banane dell’improbabile Marino – ha incalzato il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato – Sconvolge che il presidente Coratti e gli uffici si siano prestati a tanto”. Procedera’ a una denuncia “nei confronti di coloro che si sono macchiati di questa grave e palese violazione cassando migliaia di ordini del giorno durante la discussione del Bilancio e creando un precedente gravissimo” il consigliere di FdI, Dario Rossin. “Oggi è stata messa una pietra tombale su democrazia e regolamento – ha detto Rossin – e sono certo che ci penserà la magistratura a mettere fine alla brevissima esperienza Marino”. Si definisce “sconvolto” invece l’ex sindaco Gianni Alemanno. “La sinistra ha superato ogni limite. Ci aspettavamo che la maggioranza tentasse un colpo di mano violando il regolamento ma non fino a questo punto. Ridurre gli oltre 200 mila ordini del giorno a soli 720 significa operare una violenza contro le opposizioni come non si era mai vista nel Consiglio Comunale di Roma – ha detto Alemanno – Il tutto mentre il sindaco è all’estero. A questo punto è inevitabile ricorrere alle aule dei tribunali”. Il centrosinistra intanto fa quadrato intorno al presidente d’aula, Mirko Coratti. “Piena solidarietà al presidente Coratti – ha dichiarato la maggioranza – e sostegno alla sua decisione circa l’ammissibilità degli ordini del giorno”. “Faccio appello a che la discussione torni al più presto nel solco democratico”, ha aggiunto il capogruppo del Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio. E mentre in giornata e’ prevista la riunione di giunta per licenziare il maxiemendamento, la partita potrebbe chiudersi tra questa notte e domani.
Cristina Pantaleoni
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