Paralizzate tutte le attività culturali presenti nell’area. Al distacco della corrente, potrebbe presto seguire quello dell’acqua.
(MeridianaNotizie) Roma, 4 dicembre 2013 – Il Parco della Cellulosa è da quasi una settimana al buio. Venerdì 29 novembre i tecnici Acea hanno effettuato il distacco della corrente elettrica su richiesta dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) titolare del contratto. “Monumento naturale” e area protetta dal 2006, l’area verde da otto anni autogestita dai cittadini, si trova nel Municipio XVIII, a ridosso dei quartieri Casalotti, Pantan Monastero, Selva Candida e Casal Selce.
“Chiediamo alle istituzioni e in particolare al Comune di Roma, di attivarsi al più presto per il ripristino immediato dell’energia elettrica all’interno dei locali del Parco della Cellulosa, impedendo il termine delle attività e del Parco stesso”. È l’appello diffuso in una nota del Comitato Promotore del Parco della Cellulosa. “Siamo arrivati a questo punto per il ritardo nell’acquisizione dei 12 ettari fruibili del parco da parte di Roma Capitale e Ligestra Due, – hanno dichiarato i membri del Comitato – una procedura iniziata nel 2007 con lo stanziamento dei primi fondi, ma che risulta ancora in una fase di stallo”
Il Parco della Cellulosa non rappresenta soltanto il polmone verde di Casalotti, ma anche un luogo di aggregazione sociale, di iniziative culturali e ambientale che investono non solo il quartiere, ma l’intera città. Sono numerose infatti le realtà che si sono avvicinate al Parco della Cellulosa in questi otto anni: dal Vespa Club al Circolo di Legambiente, dall’associazione culturale S.P.Q.R al circolo letterario, dai Giovani del Parco al Centro Anziani Casalotti.
Il distacco della corrente, a cui presto potrebbe seguire quello dell’acqua, interessa il locale detto “Il Casaletto” (un blocco unico che comprende una sala di mq 100 e saloncino, cucina e bagno annessi) alcuni locali esterni (magazzini e bagno) e il locale della Foresteria (circa 250 mq calpestabili) adibito a rimessa attrezzi e spazio laboratori didattici. L’assenza di elettricità mette a rischio sia le iniziative svolte nell’area, sia il mantenimento degli oltre 90 ettari di parco.
L’articolo di Diana Romersi
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