Bernardini: “Andremo alla manifestazione come radicali, siamo orgogliosi di esserlo”
(MeridianaNotizie) Roma, 6 febbraio 2014 – I Radicali tornano a far sentire la propria voce in merito a giustizia e libertà e sotto la guida di Marco Pannella e di Rita Bernardini sono pronti a combattere un’altra battaglia in piazza. Dopo il messaggio di Giorgio Napolitano alle Camere in cui si rivolgeva un appello al Parlamento sull’emergenza carceraria, non è ancora seguita nessuna misura concreta sul tema. E nella mattinata di domani un presidio davanti a Montecitorio accompagnerà la discussione sulla nota del presidente della Repubblica. Per il leader RI si tratta di “un segnale di sordità ai richiami del presidente, mentre il nostro Paese resta fuori dalla legalità costituzionale ed europea”. Secondo la radicale Bernardini anche il dl ‘svuotacarceri’ “non svuota nulla, le misure non risolvono il problema dei trattamenti degradanti subiti dai detenuti.
Altra piazza altra protesta: il giorno 8 sarà dedicato alla protesta contro la legge Fini-Giovanardi sulle droghe leggere. Un evento anticipato però da furiose polemiche, scaturite dalla decisione del Movimento Antiproibizionista, organizzatore del corteo in partenza sabato alle 13 da piazza Bocca della Verità, di “non accettare – come si legge sul sito leggeillegale.it – adesioni dei radicali né delle associazioni da loro usate come cavallo di Troia, né ovviamente, di associazioni o partiti di destra”. Un rifiuto che ovviamente ha scatenato la rabbia dei radicali. “Sono dei poveracci, dei ‘fra’ cazzi da Velletri’ – attacca lo storico leader Marco Pannella -. Per le esigenze della causa hanno stabilito che loro sono il movimento antiproibizionista proclamato. Noi andremo al loro corteo – annuncia – decideremo in questi giorni in che modo, ma a noi divieti di questo genere non ci hanno mai fatto tornare indietro”.
A supporto della legittimità della partecipazione del suo movimento, Pannella ricorda che “la prima manifestazione antiproibizionista fu a piazza Cavour addirittura nella seconda metà degli anni 60” e che “il termine antiproibizionista l’abbiamo usato noi per la prima volta, tra discussioni interne tra chi era favorevole e chi no”. Sulla stessa linea il segretario del Partito Rita Bernardini, che ribadisce: “Andremo alla manifestazione come radicali, siamo orgogliosi di esserlo. Noi abbiamo creato il movimento contro i divieti di uso delle droghe leggere in Italia, ora ci sono queste organizzazioni che sembrano dimenticare che noi abbiamo fatto le battaglie da quarant’anni”. Non solo, prosegue il segretario, “hanno deciso di escludere radicali, ma anche chi ‘puzza’ di radicali come il Social Cannabis Club, una comunità di malati che usa la marijuana a scopo terapeutico”.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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