Aperto un fascicolo contro ignoti e senza ipotesi di reato nella vicenda degli embrioni scambiati, forse a causa di due cognomi simili, all’ospedale Pertini di Roma. L’azione è stata avviata dopo la denuncia di una donna che si è sottoposta alla fecondazione non andata a buon fine. I test del Dna hanno confermato l’errore e individuato la coppia di genitori veri, avvertiti dalle autorità sanitarie. Non si tratta della coppia che ha sporto la denuncia.
(MeridianaNotizie) Roma, 17 aprile 2014 – La prova ufficiale è arrivata. Gli esami del Dna confermano lo scambio di embrioni all’ ospedale Pertini di Roma. L’errore sarebbe stato dovuto a una sfortunata coincidenza, una omonimia delle pazienti. La donna che ha denunciato il presunto scambio di embrioni sta quindi portando avanti una gravidanza con due gemelli biologicamente non suoi. Il test del Dna e della saliva ha permesso di individuare la coppia dei veri genitori biologici. «I risultati delle analisi predisposte dalla Commissione interistituzionale istituita ed eseguite da Giuseppe Novelli, rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dalla sua èquipe, in collaborazione con Paola Grammatico della Sapienza/San Camillo, confermano l’incompatibilità genetica riscontrata presso il Centro Sant’Anna della Asl Rm/A, ed hanno dimostrato la compatibilità genetica con una delle coppie coinvolte nella seduta».
«Alle due coppie coinvolte – sottolinea il direttore generale della Asl Rm/B, Vitaliano De Salazar – va tutta la nostra sincera solidarietà, garantendo loro tutta l’ eventuale assistenza professionale. I risultati delle analisi effettuate, unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni, escludono il coinvolgimento delle altre coppie – aggiunge – che sono state prontamente informate».
La Direzione dell’ospedale Pertini «di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione Medicalmente Assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l’adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell’indagine ministeriale». Ad affermarlo il dg dell’Asl Roma B, Vitaliano De Salazar. Sospese le fecondazioni Intanto all’ospedale Pertini sono state sospese le prime visite per le fecondazioni riguardo a nuove coppie.
La donna che ha presentato denuncia, che avrebbe il cognome simile a quello dell’altra paziente, assistita dall’avvocato Pietro Nicotera, si è sottoposta al trattamento di transfert (con esito però negativo) lo stesso giorno della signora che ha denunciato di portare in grembo due gemelli non compatibili biologicamente né con lei né con il marito. L’ipotesi è che quindi sia lei la madre biologica. Il Codacons ha depositato un esposto alla Procura di Roma sullo scambio di embrioni all’ospedale Pertini. Si chiede di verificare «se siano ravvisabili nei confronti della Regione e della Asl competente diverse fattispecie penalmente rilevanti come l’omissione di atti d’ufficio e la violazione della legge 40». Nei confronti del Pertini il Codacons ipotizza l’omissione di atti d’ufficio, l’interruzione di pubblico servizio e le lesioni personali alle coppie coinvolte «per lo stress psico-fisico» subito.
La Redazione
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