Lo scenario che si sono trovati di fronte gli agenti della Forestale era sconcertante. Carcasse di bufale in avanzato stato di decomposizione, dall’odore sgradevole e nauseabondo, giacenti su terreno nudo e prive di qualsiasi forma di copertura o di protezione.
(MeridianaNotizie) Roma, 7 aprile 2014 – Ventiquattro carcasse di bufale adulte e una di un vitellino. Questo il macabro scenario apparso agli agenti del Corpo forestale dello Stato, all’interno di un’azienda bufalina del casertano. Gli animali sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e si ipotizza siano stati lasciati morire in seguito a prolungata denutrizione e totale abbandono. Per questo il personale della Forestale ha denunciato un uomo, di anni sessantaquattro, con l’ipotesi di maltrattamento di animali, illecito smaltimento di carcasse di capi bufalini e violazione degli obblighi inerenti la custodia giudiziaria degli animali.
Lo scenario che si sono trovati di fronte gli agenti della Forestale era sconcertante. Carcasse di bufale in avanzato stato di decomposizione, dall’odore sgradevole e nauseabondo, giacenti su terreno nudo e prive di qualsiasi forma di copertura o di protezione. La morte di bufali maschi per denutrizione è una pratica di smaltimento illecito molto diffusa nel territorio del basso casertano ed, in particolare, nella zona di Castel Volturno, comune noto per la considerevole presenza di aziende zootecniche. Le indagini condotte dalla Forestale hanno rilevato che, talvolta, le carcasse venivano addirittura date alle fiamme generando “roghi tossici”, potenziali cause di problemi sanitari ed igienici e di inquinamento ambientale.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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