“Il primo – aggiunge – a riconoscere il valore della fede granata, cosa rappresenta, sono io. Sono un moderato tifoso juventino, e allora? Mi ferisce questa tendenza sempre più diffusa a trasformare in aggressione anche la minima diversità di opinione”.
(MeridianaNotizie) Roma, 6 maggio 2014 – A Fassino è stata «contestata» la sua fede juventina, nonostante l’annuncio dal palco della ricostruzione del vecchio stadio Filadelfia, proprio all’interno del rudere del vecchio impianto «granata». Un dito medio alzato ai tifosi Granata, lungo e inequivocabilmente di proprietà di Piero Fassino. Un gesto eclatante quello del sindaco di Torino Piero Fassino nel giorno della commemorazione di Superga. La polemica scoppia quando i tifosi del Toro hanno cominciato ad insultarlo nel rudere dello stadio Filadelfia. Le immagini sono tratte da un video pubblicato su youTube dal consigliere comunale 5 Stelle Vittorio Bertola.
“Io non chiedo scusa a chi mi ha insultato”. Lo afferma a Repubblica il sindaco di Torino, Piero Fassino. “È stata data – spiega Fassino – una ricostruzione sbagliata di quello che è successo. Perché dovrei chiedere scusa a chi mi ha insultato e aggredito, in modo pesante, a chi ha offeso la mia famiglia? Non ripeto quello che mi è stato detto per carità di patria. Mi hanno lanciato addosso ghiaia e lattine di birra. Cosa che ha provocato in me una reazione istintiva e umana, di cui naturalmente mi rammarico, ma che considerato il contesto mi sembra comprensibile. Chiedere scusa a quelle persone no”. Intervistato anche dal Corriere della Sera, Fassino ribadisce: “Arriva un momento in cui si deve reagire. Ecco, la tesi del porgere l’altra guancia a ogni costo mi sembra opinabile. Io rivendico il mio diritto a non farlo. A un certo punto bisogna anche dire basta”.
“Il primo – aggiunge – a riconoscere il valore della fede granata, cosa rappresenta, sono io. Sono un moderato tifoso juventino, e allora? Mi ferisce questa tendenza sempre più diffusa a trasformare in aggressione anche la minima diversità di opinione”. Intervistato anche dalla Stampa, Fassino si difende dall’aver negato di aver compiuto il gesto del dito medio. “Ieri – afferma, – a chi mi chiedeva conto dell’accaduto, ho solo negato la rappresentazione di un gesto di offesa nei confronti dei tifosi granata verso i quali non ho fatto alcunché”, “quel gesto di offesa e di reazione era nei confronti di chi mi stava aggredendo, di un gruppetto di persone…”.
La Redazione
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