A Pecchi e Liscio è stata sequestrata l’arma utilizzata nel corso della rapina commessa il 10 ottobre 2013 ai danni della CA.RI.GE di Circonvallazione Gianicolense, nonché una parte del provento dello stesso delitto e sono stati acquisiti indizi di reato nei confronti di due soggetti, indagati dall’A.G. uno per ricettazione e l’altro per favoreggiamento personale.
(MeridianaNotizie) Roma, 6 maggio 2014 – Il modus operandi era sempre lo stesso, uno dei rapinatori, ben vestito, entrava all’interno dell’agenzia in prossimità dell’orario pomeridiano di chiusura e, armato di pistola, favoriva l’ingresso dei complici anch’essi armati. Poi, una volta all’interno costringevano il direttore della filiale ad avviare le procedure per l’apertura della cassaforte temporizzata, sequestrando i dipendenti ed i clienti al momento presenti in agenzia nonché quelli che entravano durante il periodo di attesa, chiudendo tutti in un’unica stanza con i polsi legati da fascette in plastica. Il tutto con una durata massima di 40 minuti.
È quanto appurato dagli agenti della squadra mobile di Roma che questa mattina hanno notificato 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Giuseppe Pecchi, Giovanni Liscio e Roberto Burdieri, già detenuti nel carcere di Regina Coeli.
Le rapine in questione sono quattro, e spaziano tra il 18 giugno al 10 ottobre del 2013, a danno degli istituti Carige e Banca delle Marche. Grazie alle indagini condotte con l’ausilio dei carabinieri della compagnia trionfale è stato possibile inoltre trovare delle somiglianze tra queste rapine e due avvenute nel 2012 agli istituti di via settembrini e via nazionale.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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